Napoli, Ancelotti non intende cambiare sistema di gioco: si riparte dal 4-4-2

In questi giorni la società partenopea sta già programmando il futuro con l’allenatore emiliano che vuole continuare su questa strada

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti ©Getty Images

Il Napoli pensa già al futuro…con Carlo Ancelotti. Lo stesso allenatore emiliano sta già programmando i piani che verranno per comprendere così al meglio le strategie di gioco da usare a partire dalla prossima estate. Durante la conferenza stampa di vigilia di Napoli-Cagliari il tecnico di Reggiolo ha svelato: “Difenderemo 4-4-2, come da settembre, poi il gioco d’attacco varierà chiaramente come le posizioni e la costruzione da dietro, come fatto già quest’anno”. In fase di non possesso gli azzurri continueranno su questa strada, intrapresa dall’arrivo di Ancelotti sulla panchina della compagine partenopea. In quella di possesso, invece, lo stesso allenatore azzurro ha dimostrato di variare giocate offensive con gli spostamenti continui da parte delle proprie pedine nell’arco dei novanta minuti. Contro attaccanti veloci e di caratura mondiale, come Salah e Neymar, il Napoli ha cercato di sfruttare l’ampiezza con l’inserimento di Nikola Maksimovic come ‘finto’ terzino destro, in grado di aiutare Albiol e Koulibaly nell’impostazione a tre dalle retrovie. Questo è soltanto uno dei tanti esempi dei piani usati da Carlo Ancelotti per cercare di arrivare fino in fondo alle competizioni. Soltanto in parte ci è riuscito conquistando il secondo posto in classifica e venendo eliminato malamente dall’Arsenal ai quarti di Europa League.

Napoli, la chiave tattica: non dare punti di riferimento

I cambi di posizioni ormai fanno parte del calcio moderno con continui scambi posizionali da parte dei calciatori in campo in fase di possesso per creare scompiglio tra le linee delle squadra avversarie. Un taglio, un movimento a venire incontro, un contro-movimento in grado di ingannare gli avversari: anche Ancelotti basa il proprio calcio su questa filosofia cercando, però, più verticalizzazioni e meno gioco orizzontale con il pertugio giusto da ricercare nell’arco dei novanta minuti.

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