Intervistato ai microfoni di ‘Fantagazzetta.it’, Diego Longo, vice allenatore del Paok Salonicco, ha parlato della vittoria del campionato greco con la propria squadra e della propria passione per il fantacalcio.
Queste le parole di Diego Longo, vice allenatore del Paok Salonicco, sull’incontro con il tecnico dei greci, Razvan Lucescu con il quale è riuscito a riportare la squadra greca alla vittoria del campionato nazionale dopo 34 anni. Un successo che parla anche italiano: “Sono 15 anni che lavoro all’estero, allenavo in Italia tra i dilettanti. Poi il mister cercava qualcuno per lo staff ed un amico ci ha messo in contatto. Dopo tre giorni ero già al lavoro sul campo, al Rapid Bucarest dove ai tempi abbiamo disputato la vecchia Coppa Uefa con i quarti di finale raggiunti. Poi da lì abbiamo continuato a lavorare insieme, per due anni abbiamo allenato anche la Romania. Poi un’esperienza in Qatar, qualche altro mese in Romania e poi in Grecia. Tre anni allo Xanthi e poi questi due anni al Paok: anno scorso abbiamo vinto la coppa e, sul campo, il campionato (perso poi con la penalizzazione ricevuta, ndr). Quest’anno pur partendo con 2 punti di penalizzazione abbiamo vinto il campionato dopo ben 34 anni”.
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Longo e la sua passione per il fantacalcio partita 25 anni fa: “Noi siamo partiti 25 anni fa, quando il fantacalcio si faceva ancora carta e penna. E’ nato questo gruppo e questa amicizia ed il fantacalcio in questi anni mi è servito per mantenere proprio la quotidianità con gli amici più cari. Il fantacalcio è un modo per mantenersi sempre in contatto, tre volte l’anno vederci per fare il mercato, qualche volta sono riuscito a prendere degli aerei per fare il mercato live con i miei amici. Il primo anno che è uscita la modalità Mantra l’abbiamo un po’ studiata, lo troviamo più tecnico e specifico dunque ci siamo divertiti e non l’abbiamo più abbondato. Per me è un’altra cosa giocare con questa modalità, più complesso e ti motiva di più. Che tipo di fantallenatore sono? Passionale, devastante direi. L’equilibrio che cerco di mantenere nella vita reale mi abbandona totalmente, divento una bestia. Sono uno di quelli che insulta pesante, soprattutto nel nostro gruppo”.
Sul modulo usato al Mantra: “La domanda è spontanea, il modulo usato al Mantra è lo stesso usato al Paok? “No, no, no (ride, ndr), al Mantra gioco 4-3-1-2 quest’anno, lo cambio anche a seconda di come vengono listati alcuni calciatori. Tra l’altro noi riconfermiamo i calciatori, per cinque anni e poi azzeriamo tutti. I primi anni sono quelli in cui uno investe nei giovani, nei successivi confermiamo. Ognuno ha i propri beniamini e conoscendo pure le squadre per cui uno tifa ci ostacoliamo a vicenda. La mia squadra del cuore? Sono due: la squadra che alleno e quella del fantacalcio. Sono un tifoso accanito di queste due squadre, non ho altre fedi. Fantagazzetta comunque ha cambiato con il live il mondo del fantacalcio. Siete i nostri pusher (ride, ndr)”.
I discorsi sono poi continuati sul fantacalcio, hobby a cui Longo si dedica da vero appassionato. Per leggere le sue parole complete con i consigli per chi condivide questo passatempo vi lasciamo all’articolo integrale di ‘Fantagazzetta.it’.
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