La Juve Stabia festeggia la promozione in Serie B. Ora c’è da pianificare la prossima stagione: sarà importante il lavoro sul mercato
Una festa attesa da 5 anni, una vittoria che Castellammare di Stabia aspettava come una liberazione, viste le tensioni degli ultimi mesi e polemiche che sono state scacciate via al fischio finale. La Juve Stabia torna in B e lo fa al termine di una gara che non poteva che finire così, col rigore di Paponi che apre le danze e poi un copione che sembra scritto da uno sceneggiatore. Il pareggio di Bubas, sempre su rigore, serve per tenere un po’ col fiato sospeso tutti gli appassionati. Eccolo qui, l’ennesimo passo falso, queste vespe proprio non vogliono volare. E invece no: basta l’inizio della ripresa per ribadire a tutti che i gialloblu ci sono, e a timbrare il cartellino è proprio Adriano Mezavilla, filo conduttore insieme a mister Caserta dell’ultima epopea in Serie B.
Al fischio finale comincia la festa e si protrarrà fino a sera. Il coronamento meritato di una stagione nata da dominatori assoluti, con le 8 vittorie nelle prime 8 gare, e poi complicatasi un po’ nella fase centrale. Ma chi conosce la Serie C sa che è difficilissimo restare sempre in quota e anche per questo l’impresa della Juve Stabia assume ancora più valore. Complimenti e tanti auguri.
Naturalmente è prestissimo per parlare di mercato, per la Juve Stabia. Ci si gode il trionfo, si attende la fine del campionato e poi si inizierà a programmare la prossima stagione, con l’esperienza di Gianni Improta e la freschezza di Polito e Caserta (riconfermatissimi, a meno di scelte da suicidio) a pianificare quella che non deve essere soltanto un’annata da comparsa. Il campionato che sta terminando ci dice che la squadra di quest’anno, in un campionato dominato nonostante la presenza di vere corazzate, era di assoluto valore. In Serie B non è il caso di distruggere tutto, ma anzi di intarsiare nell’attuale intelaiatura qualche elemento di categoria e di esperienza, ma senza snaturare ciò che già c’è a disposizione.
Può essere d’ispirazione il primo campionato dopo la storica promozione della Juve Stabia nel 2011: in quella squadra esplose Marco Sau, furono innestati elementi di esperienza come Fabio Caserta ma nascevano anche le stelline di quelli che sarebbero diventati poi delle stelle, come Cristiano Biraghi e Simone Zaza. Un mix di esperienza e gioventù indispensabile per fare bella figura in un campionato difficile, sì, ma che ogni anno regala qualche bella favola e qualche grande sorpresa.
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