Napoli-Arsenal ha decretato la fine della stagione del club azzurro, fuori ormai da tutte le competizioni. L’analisi e le riflessioni sulla gara.
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Il Napoli perde in casa contro l’Arsenal e saluta inesorabilmente l’Europa League. La compagine Azzurra non è stata capace di sovvertire il risultato dell’andata, soprattutto perché si è trovata di fronte una formazione tonica e agguerrita che ha dimostrato di meritare il passaggio del turno. Adesso è tempo di bilanci, siamo solamente alla fine del mese di aprile e la banda Ancelotti è fuori da tutte le competizioni. C’è chi definisce la stagione ampiamente fallimentare, i tifosi si erano illusi che prendendo il pluridecorato Ancelotti sarebbe stato facile raggiungere trofei prestigiosi. Ma il calcio insegna che oltre un grande tecnico c’è bisogno anche di una grande squadra, il Napoli ancora non lo è. Il tecnico di Reggiolo era considerato l’uomo che doveva trasferire alla squadra la cosiddetta ‘mentalità vincente’, frutto delle sue vittorie in campo europeo. Probabilmente ci vorrà del tempo perché questo accada. Penalizzati saranno come sempre i tifosi napoletani che dovranno ancora aspettare per vincere qualche trofeo.
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Napoli-Arsenal, sufficiente la prova del centrocampo
Ritornando alla partita contro i Gunners, il Napoli è stato protagonista di una gara senza botti. Brutta la prova della difesa che si è macchiata di un grave errore di posizionamento nell’occasione della rete inglese. Anche Meret poteva fare qualcosa di più nell’occasione. Sufficiente la gara del centrocampo con Fabian Ruiz una spanna al di sopra dei compagni, nota negativa per Allan che sembra un altro giocatore rispetto a quello ammirato ad inizio stagione. Mediocre la partita dell’attacco: Milik ha sprecato un paio di occasioni favorevoli, mentre Insigne non ha inciso più di tanto. A questo punto fuori da tutte le competizioni, il Napoli può solo blindare il secondo posto in campionato. Francamente troppo poco rispetto alle grandi aspettative di inizio stagione.
a cura di Ferdinando Guma.