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Calciomercato Napoli, Koulibaly e Insigne: due facce diverse della stessa medaglia

Kalidou Koulibaly come Lorenzo Insigne: rilascia una lunga intervista e parla del suo futuro. Ma tra i due, nelle parole, c’è una differenza enorme

Koulibaly e Insigne (foto Getty Images)

Le parole sono importanti. È importante cosa dici, è importante come lo dici, sono importanti le parole che usi per esprimerlo. Le parole, se usate bene, possono essere un’arma potentissima o al contrario un boomerang che prende in pieno chi le ha lanciate. Poi ovviamente c’è bisogno anche dei fatti, perché trasformare le parole in chiacchiere è un attimo. Ma nel frattempo ciò che hai detto, e come l’hai detto, ti definisce e tradisce le tue intenzioni, recondite o manifeste che siano. Prendiamo Kalidou Koulibaly e Lorenzo Insigne. Due personaggi storici di questo Napoli, indubbiamente due leader. Due “anziani”, se davvero si può definire anziani due ragazzi di quasi 28 anni.

Koulibaly ha parlato al Corriere della Sera in un’intervista uscita stamattina che fa il paio con quella che Lorenzo Insigne ha rilasciato al Corriere dello Sport alla vigilia di Napoli-Genoa, anti-vigilia di Arsenal-Napoli. Piccole differenze, forse impercettibili senza un po’ di malizia. Ma bisogna provare anche a leggere tra le righe e giudicare le parole non soltanto per cosa dicono ma anche per le ripercussioni che possono avere sull’ambiente. Vediamole insieme, le differenze fra le parole di Koulibaly e quelle di Insigne.

L’intervista a Koulibaly e quella ad Insigne: la differenza sta nelle parole

“Sono un giocatore del Napoli e darò il cento per cento per vincere qualcosa con questa maglia. Il mercato è fatto di tante chiacchiere. Preferisco i fatti, che poi ci aiutano a vincere. E a diventare grandi insieme”. Basterebbero già queste parole di Kalidou Koulibaly a marcare una differenza netta rispetto a quanto detto – e poi smentito – da Lorenzo Insigne dieci giorni fa. “Un’altra maglia? Al momento non ci penso neppure, ma so bene che in giro c’è chi mi stima. Finché starò a Napoli darò sempre il 110 per cento”. Sono testuali, eh, così come scritte sul Corriere. Quindi nessun rischio che siano “mal interpretate”. Daranno entrambi il 100%, ma Kalidou non usa alcun “finché”.

Poi magari andrà via lui, ci mancherebbe, ma al momento sembra non pensarci minimamente. Anche perché sta per giocarsi Napoli-Arsenal e pensare al futuro sarebbe un po’ fuori luogo, non trovate anche voi? “So che a 28 anni può capitare di ritrovarsi davanti ad un’offerta – come dire? – irrinunciabile. Questo sì, può accadere”, disse Insigne prima di Arsenal-Napoli. Con tutta probabilità lo sa anche Koulibaly, ma con altrettanta probabilità preferisce non pensarci, con Napoli-Arsenal alle porte. E infatti non ne fa minimamente cenno.

Le interviste degli azzurri l’importanza di vincere a Napoli

“Si diventa grandi quando nella bacheca ci sono i trofei, spero di raggiungere questo obiettivo qui a Napoli. Quest’anno sarebbe bellissimo e proveremo l’impresa. Altrimenti sarà per la prossima stagione”. Parole di Kalidou Koulibaly. Parole di un ragazzo che ci crede, parole di un ragazzo conscio che ci sarà anche un’altra occasione. Insigne, dieci giorni fa, espresse così lo stesso concetto: “Mi scoccia arrivare ad un passo dal successo e restare senza nulla tra le mani, e dà fastidio anche ai miei compagni. Questo Napoli è fortissimo e meriterebbe di alzare al cielo un trofeo”.

La differenza è sottile, ma si vede anche ad occhio nudo. Koulibaly si lega a Napoli a doppio filo, quando parla della città e anche quando parla di Higuain. “Era e resta un fuoriclasse, ma forse ha fatto qualche scelta sbagliata. Qui era un dio”. Questo significa esporsi, anche in chiave futura. Sono parole che gli si potrebbero ritorcere contro se quest’estate andasse via, ma per ora il rischio sembra non esserci. Niente “affaire Koulibaly”, insomma. E di certo non ci sarà bisogno di nessuna smentita frettolosa alla vigilia della partita dell’anno.

 

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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