Sarà Arsenal-Napoli ai quarti di finale di Europa League: studiamo insieme lo stile di gioco ed i punti di forza e di debolezza della compagine inglese.
Ai sorteggi di Europa League del mese scorso è uscito fuori l’accoppiamento Arsenal-Napoli. Sarà senza dubbio la partita più affascinante dei quarti di finale, come sottolineato anche da Carlo Ancelotti: “Una sfida difficile ma molto affascinante per noi, per la società e per i nostri tifosi”, ha commentato a caldo l’allenatore azzurro su Twitter. E sarà anche una occasione per le due squadre di rincontrarsi in ambito europeo, dopo la fase a gironi della Champions League 2012/2013. In quella circostanza il Napoli perse per 2-0 nella partita di andata della fase a gironi, vincendo poi con lo stesso risultato nel match di ritorno. Non bastò ad Insigne e compagni per passare il turno. Il Napoli si piazzò terzo a 12 punti – gli stessi degli inglesi e del Borussia Dortmund – ma venne penalizzato per la differenza reti sfavorevole. L’Arsenal nella scorsa edizione arrivò in semifinale, dove venne eliminata con un computo totale di 2-1 dall’Atletico Madrid poi vincitore del trofeo. Nel 2000 invece i londinesi persero in finale ai calci di rigore contro l’outsider Galatasaray. Per Aubameyang e compagni, proprio come nel caso del Napoli, l’Europa League rappresenta l’unica occasione di riscatto in stagione, dal momento che non ci sono i mezzi per competere con Manchester City e Liverpool.
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I Gunners sono attualmente quarti in Premier League e duellano con Tottenham, Chelsea e Manchester United per accedere alla prossima edizione della Champions League. Ma vincere l’Europa League garantirebbe comunque la partecipazione alla più importante manifestazione calcistica continentale, oltre che la possibilità di contendere la Supercoppa Europea alla squadra che si imporrà proprio in Champions. In Arsenal-Napoli bisognerà fare attenzione, da parte azzurra, alla bravura palla a piede degli inglesi, che giocano solitamente con un 4-2-3-1 capace di mutare a seconda delle situazioni in un 4-3-1-2. Le individualità migliori sono rappresentate dagli attaccanti Aubameyang e Lacazette, senza dimenticare anche Welbeck. Quest’ultimo è alle prese con un infortunio alla caviglia molto grave che lo sta tenendo fuori causa dallo scorso novembre, e difficilmente dovrebbe riuscire a recuperare per i quarti di finale di Europa League.
Ma si tratta di una delle tante ottime individualità a disposizione dell’allenatore-manager Unai Emery. Quest’ultimo tra l’altro ha già vinto l’Europa League, e per ben tre volte di fila, alla guida del Siviglia. Un altro giocatore importante è il tedesco Ozil, che dopo aver trovato una buona continuità ad inizio stagione ha accusato qualche problema fisico ed anche di tenuta mentale. Solo nell’ultimo mese ha ritrovato il campo con una certa frequenza. Senza il tedesco l’Arsenal propende poi a mutare il suo 4-2-3-1 base in un 4-4-2 con il particolare il bosniaco Kolasinac a rappresentare una possibile fonte di pericolo con le sue incursioni sulla sinistra. Nella rosa biancorossa c’è anche Bernd Leno, portiere che il Napoli aveva trattato per diverso tempo nella sessione di calciomercato estiva 2018. E sono presenti alcuni ‘ex italiani’ come Mustafi e Torreira (anche quest’ultimo accostato agli azzurri prima di finire in Inghilterra), Sokratis e Lichtsteiner, oltre ad Aubameyang, che transitò per le giovanili del Milan. Ci sono inoltre Denis Suarez, altro elemento che era stato avvicinato al Napoli in tempi recenti, e Mkhitaryan, attaccante che sa ricoprire tutti i ruoli del reparto avanzato e che si distingue sempre bene in ogni stagione per numero di gol ed assist realizzati.
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Per quanto riguarda l’andamento dell’Arsenal in campionato, dall’inizio dell’anno ci sono state due sole sconfitte a fronte di 7 vittorie e di un pareggio. L’ultima vittoria in un big match è giunta contro il Man Utd giusto un mese fa per 2-0, l’ultimo ko risale invece al 3-1 interno subito dal City il 3 febbraio. In Europa League i Gunners hanno perso sia ai sedicesimi di finale che agli ottavi nelle gare in trasferta (1-0 con il BATE Borisov e 3-1 in casa del Rennes) salvo aggiustare la situazione con un doppio 3-0 interno. Tra fase a gironi e quella ad eliminazione diretta ha subito in tutto 6 gol. Invece la prossima rivale del Napoli è stata eliminata sia in FA Cup che in English Football League abbastanza prematuramente contro Man Utd e Tottenham. Considerati anche i ko subiti in stagione in Premier contro Chelsea e Liverpool, è una squadra che sembra soffrire i big match. E che zoppica oltremodo fuori casa. Il rendimento tra le partite all’Emirates e quelle in giro per l’Inghilterra e l’Europa è abissale. Se in casa solo il Manchester City si è dimostrato più forte, l’Arsenal negli incontri giocati in qualità di ospite risulta davvero stentare. Questo aspetto potrebbe avvantaggiare il Napoli, che al contrario nelle grandi sfide sa esaltarsi soprattutto sul piano del gioco, a prescindere dal risultato finale. Questa la formazione tipo. (4-2-3-1): Leno; Mustafi, Koscielny, Sokratis, Kolasinac; Ramsey, Xhaka; Iwobi, Ozil, Aubameyang; Lacazette.
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