Il viceallenatore del Napoli, Davide Ancelotti, interviene in diretta radiofonica per parlare del club azzurro e dell’esperienza in azzurro.
A Kiss Kiss Napoli interviene in diretta Davide Ancelotti, vice allenatore del Napoli e di mister Carlo. “Papà è la migliore scuola che io possa avere, guardo lui come si comporta nei momenti difficili. E questo serve per imparare molto, vale come mille lezioni. Di tempo ce n’è per crescere e migliorare”. Davide Ancelotti festeggerà a luglio i 30 anni. “Sarà l’ennesimo compleanno in ritiro. La squadra sta bene, i nazionali sono tornati tutti in buone condizioni, manca soltanto Koulibaly. Ci siamo allenati insieme questa mattina e domani ci saranno tutti in vista di Roma-Napoli”. Anche Insigne e Fabian Ruiz stanno bene: “Sono in netto miglioramento e questa è un’ottima notizia. Abbiamo come obiettivo consolidare il secondo posto e fare più strada possibile in Europa League. Sarà un mese di finale di stagione molto importante, ma noi siamo pronti”.
Davide Ancelotti: “Che sfida Arsenal-Napoli”
La sfida Arsenal-Napoli di Europa League sarà uno spettacolo annunciato, Davide Ancelotti ne è convinto. “Per gli appassionati di calcio sarà un grande appuntamento contro due squadre che giocano bene. Entrambe hanno il 50% di possibilità di andare in semifinale, ci divertiremo sia a Londra che in casa nostra. Già contro l’Udinese avevamo voglia di raddrizzare le cose in campionato dopo qualche passo falso, e ci siamo riusciti. La continuità è importante e vincere sempre aumenta la consapevolezza nei propri mezzi. Arriveremo all’Arsenal nelle migliori condizioni, ma il fatto che contro i friulani abbiano segnato tutti gli attaccanti la dice tutta sul nostro stato di forma attuale. Il reparto offensivo sta alla grande, Younes sarà una freccia in più per questo finale di stagione”.
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“Il Napoli sta benissimo”, parola di Davide Ancelotti
“Come detto, la squadra sta bene. Ma il calcio è uno sport che ti impone di mantenere una buona condizione per tutta la stagione. Noi ci stiamo riuscendo, lo dimostra il fatto che segniamo molto nei finali di partita e subiamo poco. In media serve almeno l’80% della condizione da tenere in maniera costante. Papà? Con lui ho un bellissimo rapporto, ci vediamo tutti i giorni per via del nostro lavoro e questa non è una fortuna che capita sempre. A Castel Volturno sono il suo assistente, poi torno ad essere suo figlio. È importante dividere le due cose agli occhi degli altri, così come è importante la comunicazione. Quel che gli altri assistenti non gli possono dire glielo dico io. Ad ogni modo parlare con papà è facile perché lui mette a proprio agio chiunque. Abbiamo un carattere molto simile e non c’è mai stato uno screzio. Tendiamo ad evitare i conflitti, è la nostra indole”.
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“Si lavora meglio a Castel Volturno che in Germania”
È vero che c’è stato un confronto su dove dovesse giocare Fabian Ruiz? “Ad inizio stagione il Napoli giocava col 4-3-3 ed in questo modulo io lo farei giocare mezzala destra. Lì avrebbe la possibilità di coprire più spazio per le sue giocate. Ma Fabian è un calciatore moderno, evoluto, capace di ricoprire più ruoli. Napoli a vita? Ci piacerebbe restare per molto tempo, qui abbiamo riscoperto i rapporti umani, che sono molto importanti. A Castel Volturno si è creato un ambiente familiare, questa cosa non succedeva da tempo. Anche per questo papà ha ribadito più volte di essersi ambientato alla grande a Napoli. Se stai bene nel privato poi hai tutto per lavorare al meglio ed essere sempre felice. La precedente esperienza, al Bayern Monaco, era diversa. L’ambito lavorativo è diviso categoricamente da quello dei rapporti personali. Qui no e questo è molto bello”.
“Napoli è un paradiso, e c’è tutto per vincere”
Come si fa a diventare un vincente come Carlo Ancelotti? “Merito delle sue doti umane, l’equilibrio soprattutto. Lui sa gestire tutto al meglio, e sempre con grande tranquillità. Ha affermato di voler vincere a Napoli, la voglia di centrare grossi traguardi qui può fare la differenza e lui per primo lo sa. Con la sua esperienza, papà può portare qualcosa in più a questo gruppo che è già eccellente di suo. I calciatori che ci sono qui sono bravissimi, lo spogliatoio è unito e ha risposto con entusiasmo al cambio di allenatore. Lo attestano gli ottimi risultati mantenuti”. Infine sulla città: “Mio padre pensa che a Napoli ci sia il paradiso. Confermo: è una città che ti fa stare bene. Io ho scelto di vivere in centro, a Chiaia. Papà invece preferisce Posillipo”.