All’indomani di Napoli-Udinese si sono visti i difetti già riscontrati nelle ultime uscite, e che possono costare caro in Europa League
Il match Napoli-Udinese di ieri è stato caratterizzato da un’altra prova che ha fatto discutere. Dopo la scialba prestazione col Sassuolo e la sconfitta anche pesante col Salisburgo – per fortuna non decisiva ai fini del passaggio ai quarti di Europa League – anche ieri gli uomini di Carlo Ancelotti hanno vissuto un bello spavento. Farsi rimontare due gol di vantaggio in soli 6′ non è ‘impresa’ da tutti, ma il Napoli svagato di queste ultime settimane c’era riuscito a complicarsi maledettamente la vita. E le partite con almeno un gol al passivo sono tre di fila in campionato, e ben quattro nelle ultime cinque contando anche la coppa nella quale Insigne e compagni sono ancora in corsa. Ci è voluto un pò di pepe per ritrovare le giuste motivazioni e domare una Udinese che aveva ritrovato improvvisamente fiducia. Qualcosa chiaramente non va, e per fortuna che la squadra è dotata di individualità tali da poter fare la differenza nella maggior parte dei casi.
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Napoli-Udinese, le individualità cancellano i cali di testa
Il Napoli ha trovato un jolly improvviso nel sorprendente Younes, bravo a giocare ed a segare come Insigne, ieri assente. E poi è arrivata anche la giocata vincente di Milik, bravissimo a sapersi imporre nel gioco aereo. Senza dimenticare Mertens, finalmente emerso da quella maledizione del gol in cui si era impantanato da inizio novembre. Dalla tripletta segnata all’Empoli aveva fatto seguito soltanto la rete al Bologna siglata a fine dicembre. Ora è giunto il primo sigillo del 2019, a metà marzo superata. Si spera che il belga possa ritrovare maggiore continuità, dopo tante prove nelle quali erano state l’eccessiva sfortuna o la troppa foga ad impedirgli di alzare le braccia al cielo. Ma come detto, si sono visti dei problemi di testa più che di gambe. Il Napoli ha troppi cali di concentrazione che possono rischiare di essere pagati a caro prezzo nelle gare di Europa League. Su questo aspetto Ancelotti dovrà prendere le giuste contromisure.