In un supermercato Conad uno scherzo tra colleghi porta al sorgere di un caso: invece che ‘Juventus’, le colombe sono della ‘Rubentus’.
Quello che doveva essere un semplice gioco rischia di costare caro ad un dipendente di un esercizio commerciale. Infatti ciò che accaduto in un supermercato a marchio Conad di Oristano, in Sardegna, è finito nel tritacarne dei social network diventando di dominio pubblico. E proprio a margine di Juve Atletico Madrid di Champions League, che vede i rivali del Napoli chiamati a compiere la grande impresa della rimonta agli ottavi, dopo il 2-0 incassato nella partita di andata. Cosa c’entra la Juventus? C’entra, perché il cartello per avvisare i clienti che era possibile acquistare delle colombe pasquali a tema Juve è stato preparato con quello che è un refuso. O meglio ancora, un ‘diabolico’ gioco di parole. Invece di ‘Juventus’, sul cartello destinato alla clientela ed esposto in un reparto del supermercato c’era scritto “Colomba Gocc. Rubentus Balocco”. Uno scherzo evidentemente, che sarebbe dovuto restare confinato tra i lavoratori di quell’esercizio commerciale. E che invece è fatalmente venuto alla luce.
Rubentus, tutto nasce da uno scherzo tra colleghi
Del fatto ne ha parlato il quotidiano ‘L’Unione Sarda’, oltre a tutti i social network esistenti. I responsabili del supermercato hanno pubblicato una nota ufficiale in merito. “Abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni per un cartello offensivo visto nel nostro punto vendita. Vogliamo rassicurarvi del fatto che quel cartello è stato esposto e subito rimosso, fatto da un collaboratore per fare una burla ai colleghi. Vi possiamo garantire che è esposto il cartello corretto e che il responsabile ne pagherà le conseguenze!”. Responsabile che è già stato individuato e che ha ammesso la propria colpevolezza, chiedendo scusa per questa bravata. Ma non ci sono solo proteste – da parte di tifosi juventini – per quanto avvenuto. In moltissimi sul web hanno infatti applaudito a questa cosa sia prendendola con ironia che ribadendo: “Nessuno scherzo, è la verità”.
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