Giaccherini sul Napoli – Il calciatore del Chievo, ex azzurro, ha rilasciato un’intervista nella quale parla del suo passato in azzurro.
Il passato di Emanuele Giaccherini al Napoli non è stato certamente indimenticabile. La parentesi azzurra, per il centrocampista offensivo del Chievo, non è stata esattamente come se la immaginava prima del suo arrivo. Con Maurizio Sarri il suo impiego è stato piuttosto scarso ed a gennaio del 2018 è stato ceduto, in prestito con diritto di riscatto, alla società clivense, che ora ne detiene l’intero cartellino. A parlare della sua esperienza napoletana è stato lo stesso calciatore, intervistato da Calcio2000. Ecco un’anteprima del numero che uscirà il prossimo 10 marzo: “Perché non è scattata la scintilla con Sarri? Non te lo so dire, forse non gli andavo a genio come giocatore, però allora non capisco perché mi abbiano preso. Forse ero un acquisto del presidente? Non so, davvero, ancora oggi mi capita di chiedermelo ma non ho trovato una risposta. Forse la sua concezione di avere una rosa ristretta e fidarsi solo dei “titolari”, ma nell’arco di una stagione non puoi tenere la stessa condizione per undici mesi. Invece lui non cambiava proprio mai. E questo secondo me è stato un errore, come dimostra adesso Ancelotti: anche Maksimovic, che con Sarri non giocava mai, ora invece è uno su cui Ancelotti punta tantissimo. E infatti sta facendo molto bene”.
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Mai pensato: se avessi aspettato un po’ magari con Ancelotti…
“No, mai, anche perché sarebbe dovuto arrivare molto prima: io avevo già chiesto la cessione a gennaio, dopo quattro mesi che ero arrivato a Napoli. Non perché stessi male, Napoli è una città bellissima con un pubblico meraviglioso, ma avevo avuto da subito la sensazione che il mio acquisto fosse stato un “errore tecnico”. Dunque ho parlato con la società e ho chiesto di essere ceduto: a quel tempo mi volevano la Roma e la Juve, ma il club non mi ha liberato. E questa è un’altra cosa che non mi spiego: perché tenere a tutti i costi un giocatore se poi non lo fai mai giocare? Quando è arrivato Ancelotti io tecnicamente ero ancora un giocatore del Napoli, ma è vero che i presidenti De Laurentiis e Campedelli erano già d’accordo, io volevo restare al Chievo e loro non hanno fatto nulla per farmi ricredere. Si vede che doveva andare così”.
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