Momento amarcord per Nikola Maksimovic, ex di turno, per Simone Verdi, che ha giocato al Torino quando aveva 18 anni, ma soprattutto per Walter Mazzarri.
Da quando ha lasciato Napoli nel 2013 l’ex allenatore azzurro ha già affrontato la sua ex squadra quando era sulla panchina dell’Inter. Un’esperienza chiusa in malo modo e sfociata poi nell’avventura al Watford. Ora il Toro, che a Napoli con Mazzarri ci è già venuto al termine dello scorso campionato. Finì 2-2 in quella gara che regalò di fatto lo scudetto alla Juve. Era un Toro provvisorio, preso da Mazzarri soltanto a gennaio, questo qui invece è più affine al suo progetto di calcio. Che prevede l’immancabile difesa a 3 davanti a Salvatore Sirigu, accostato più volte quest’anno al Napoli come possibile vice-Meret.
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A proteggerlo c’è il napoletanissimo Armando Izzo, che è un po’ il Campagnaro della squadra, che completa la terza linea con Moretti e Nkoulou. Centrocampo a 5 con Ola Aina e Ansaldi sulle fasce, che hanno scalzato De Silvestri, in mezzo i tre dovrebbero essere Lukic, Rincon e Baselli. In avanti l’unico punto fermo è il gallo Belotti, al suo fianco è corsa a tre per una maglia: Simone Zaza, Iago Falque e un’altra vecchia conoscenza del mercato azzurro, lo spagnolo Alex Berenguer.
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