Il procuratore di Emiliano Sala viene attaccato in maniera grave da un amico dell’attaccante scomparso nella Manica: “La colpa è soltanto sua”.
Si arricchisce di un nuovo retroscena la vicenda di Emiliano Sala. Dopo il ritrovamento dell’aereo precipitato lo scorso 22 gennaio nel Canale della Manica, con all’interno un corpo scovato da una telecamera che ha esplorato il relitto nelle profondità marine (non si sa se il cadavere appartenga all’attaccante argentino oppure al pilota Dave Ibbotson), giunge ora una accusa rivolta da un amico del 28enne sudamericano nei confronti dell’agente del calciatore, reo di aver organizzato il volo a bordo di un malridotto aereo da turismo. Una cosa che è parsa ai più decisamente improvvisata, nonostante sia consuetudine attraversare il Canale della Manica a bordo di velivoli del genere. Ma le condizioni meteorologiche, e soprattutto quelle del Piper Malibu che alla fine è precipitato, avrebbero dovuto dissuadere i diretti interessati dal procedere. Maximiliano Duarte, un amico stretto di Emiliano Sala, afferma che c’è stata parecchia negligenza alla base di questa tragedia.
Emiliano Sala, le accuse al suo procuratore
Ad Americas Noticias, Duarte afferma: “Il colpevoli di tutto questo è il procuratore di Emiliano. Lui è stato costretto ad accettare, era appena passato dal Nantes al Cardiff City in cambio di 17 milioni di euro. Emi è stato costretto a montare su quel maledetto aereo di notte, ma lui non voleva perché sentiva che non c’erano le condizioni”. Il procuratore verso il quale Duarte rivolge queste accuse è lo scozzese Willie McKay, molto quotato nell’ambiente calcistico. Intanto David Mearns, il cacciatore di relitti professionista il cui contributo è stato decisivo nel ritrovamento dei resti dell’aereo, ha affermato: “Il tempo è decisivo quando si parla di corpi. E quindi è del tutto necessario procedere con il recupero di quel cadavere e dell’aereo. Il ritrovamento è solo un punto di partenza, ma ora occorre che chi di dovere indaghi. Il risultato migliore sarebbe trovare entrambi i cadaveri, e sarebbe molto peggio se questo non avvenisse. Rischieremmo di non avere risposte su questa tragedia, ma è un atto dovuto per le famiglie delle vittime quello di onorarli come meritano”.