L’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, è intervenuto all’Università Vanvitelli di Napoli incentrandosi su temi importanti, come la gestione del gruppo e il modo di lavorare in una squadra composta da tante persone.
Carlo Ancelotti a tutto tondo. L’allenatore del Napoli è intervenuto questa mattina all’Università Vanvitelli della città partenopea, parlando soprattutto dei compiti che ha un allenatore durante la settimana: “Sono contento di essere qui per parlare della gestione del gruppo. Il gruppo di lavoro è cambiato moltissimo rispetto a quando ho iniziato nel ’95 con la Reggiana con sedici giocatori e un totale di venti persone. Ora c’è, di solito, una rosa formata da 25 giocatori con tante figure nel mio staff, come il video-analista, il preparatore dei portieri, i dottori… E quindi la gestione di un gruppo è cambiata totalmente rispetto al passato. Prima l’allenatore aveva il controllo totale di tutto, c’era un rapporto più diretto. Un conto è discutere con venti persone e un altro con cinquanta”.
Ancelotti sul cambiamento del calcio
L’allenatore del Napoli, poi, ha aggiunto dichiarazioni interessanti sul cambiamento del mondo del calcio sotto diversi aspetti: “Il calcio è cambiato sotto molti aspetti: nel gruppo, nel rapporto con la stampa, nei sistemi di gioco. Nella gestione di un gruppo c’è al centro l’altruismo, ma anche la relazione tra le diverse persone che lo compongono. Un allenatore ha potere infinito dalla società: posso decidere io a che ora fare allenamento, ma voglio essere al pari dei miei calciatori. Il sistema di gioco non è importante per la vittoria finale, ciò che conta è la convinzione del giocatore che ha nel fare le cose”.