Ricorso Koulibaly, Grassani: “Il giocatore spiegherà tutto di persona”

Sarri su Koulibaly
Kalidou Koulibaly ©Getty Images

È atteso entro mercoledì l’esito sul ricorso per Koulibaly inoltrato dal Napoli. Grassani: “Mazzoleni non ha capito cosa stava succedendo”.

Torna a parlare sul ricorso che il Napoli inoltrerà per Kalidou Koulibaly contro la squalifica di due turni l’avvocato Mattia Grassani. Il legale di fiducia del club azzurro, esperto di diritto sportivo, aveva annunciato la scorsa settimana la ferma volontà della società di Aurelio De Laurentiis di far ridurre la pena di due giornate di stop inflitte al giocatore dopo Inter-Napoli. Partita contraddistinta dall’incivile comportamento della curva nerazzurra, che poi di fatti è stata chiusa per qualche gara. A Radio Marte Grassani dice: “Il ricorso per Koulibaly travalica l’ordinario, anche per questo quindi il calciatore presenzierà in Corte d’Appello Federale. Spiegherà quanto si è sentito ferito come uomo e come persona e come mai ha reagito in quel modo con l’arbitro Mazzoleni. Un modo che non appartiene a Koulibaly, la cui condotta è sempre stata esemplare. Insisteremo affinché venga annullata la squalifica per l’applauso ironico rivolto al direttore di gara dopo il primo cartellino giallo. La convocazione arriverà tra domani e mercoledì“.

LEGGI ANCHE –> Napoli-Sassuolo, Ancelotti: “Coppa Italia nostro obiettivo. Su Allan…”

Ricorso Koulibaly, differenze col caso Muntari

Si è parlato della possibilità di far leva su di un precedente che riguarda Sulley Muntari in un Cagliari-Pescara del 2017. Grassani dice: “In tale circostanza la situazione è da ritenere non prevedibile e pure allora l’arbitro non colse lo stato d’animo del giocatore. Ma in Inter-Napoli c’erano forti le avvisaglie di razzismo. Chiederemo se Mazzoleni si sia reso conto del fatto che Koulibaly stesse protestando per i cori beceri ai suoi danni fin dal fischio d’inizio. Noi riteniamo che il fischietto bergamasco non se ne sia accorto. Muntari lasciò il campo di proposito e venne espulso, Koulibaly no. Il motivo scatenante di fondo è il medesimo, e sempre censurabile: i cori discriminatori per il colore della pelle. Una cosa che a questo punto riguarda prima la legalità e la civiltà”.

Caso Koulibaly, “Se non c’è civiltà non si può giocare bene”

Alcuni, pur condividendo il disappunto del Napoli qualora dovessero verificarsi situazioni simili, non ne approvano l’annuncio di volersi fermare durante la gara. “Esiste un protocollo da rispettare e le leggi vanno applicate, non buttate lì come ha fatto Mazzoleni mentre tutto il ‘Meazza’ insultava Koulibaly. Se non c’è civiltà non si può giocare bene. E se la squalifica dovesse essere confermata, si perderà una nuova occasione per migliorare”, conclude Grassani.

LEGGI ANCHE –> Razzismo, la proposta di Capello: “Giocatori seduti in campo”

Gestione cookie