Per Matteo Salvini è stato giusto non fermare Inter-Napoli nonostante quanto successo a Koulibaly: la UEFA però sta col Napoli.
Ci si sarebbe aspettato un fronte unico sul caso Koulibaly, ennesima odiosa pagina di razzismo che ha macchiato ed infangato il calcio italiano. Invece la posizione annunciata dal Napoli per bocca di Carlo Ancelotti – che pure di cori beceri ne ha dovuti subire in occasione della trasferta degli azzurri nella Torino juventina – non ha ricevuto il giusto sostegno ed il plauso che meritava. La società di Aurelio De Laurentiis, come affermato dall’allenatore nel post-partita del match contro l’Inter dello scorso 26 dicembre, aveva fatto sapere che in caso di reiterati episodi di razzismo contro Koulibaly e contro i napoletani si sarebbe fermata. “Arriveremo anche a lasciare il campo di gioco, se la situazione lo dovesse richiedere”. E quanto annunciato da Ancelotti aveva ricevuto il plauso di diversi suoi ex calciatori e di tante personalità che in questo sport hanno fatto grandi cose. Ma non la pensa così il presidente FIGC, Vincenzo Gravina, anche se il numero uno del pallone italiano aveva affermato che è sua intenzione rendere più facile lo stop alle partite.
Poi però ha aggiunto che “non è l’arbitro che può prendere tale decisione”. Nonostante con il Napoli ci siano già stati due importanti precedenti sui campi di Lazio e Sampdoria. L’operato di Mazzoleni di Bergamo in Inter-Napoli è stato pessimo, e la cosa l’ha sottolineata anche la UEFA. Ma il presidente AIA, Marcello Nicchi (quello che convalidò il gol di Rapajic di mano in un Perugia-Napoli del 1996/97) non ha fatto altro che prendere le difese di Mazzoleni. Quando sarebbe stato più elegante ammettere che in Inter-Napoli sarebbe stato meglio seguire la procedura. La UEFA infatti ha affermato in una nota: “La posizione espressa sul caso di Koulibaly riflette il pensiero della nostra organizzazione contro il razzismo e la discriminazione nel calcio”. Questo in risposta alla mancata attuazione del protocollo contro il razzismo previsto esattamente per i casi come quello di Inter-Napoli. Protocollo che prevede lo stop alle gare se i cori beceri non si fermano.
Una cosa che Mazzoleni non ha pensato minimamente di fare. Ma mentre Gravina parla di evitare che una partita si fermi e lo fa per tutelare l’ordine pubblico, indicando che devono essere esponenti delle forze dell’ordine presenti allo stadio a fermare eventualmente una gara, c’è l’intervento decisamente inappropriato di Matteo Salvini che ha minimizzato il tutto come sfottò da stadio, bollando così a ‘Tiki Taka’ quanto successo al centrale del Napoli. La UEFA ed il FifPro, il sindacato mondiale dei calciatori, dissentono dalla posizione troppo semplicistica del ministro dell’Interno e vicepremier italiano e si dicono “estremamente preoccupate per tale, inaccettabile incidente razzista e per quello che è parso essere un mancato rispetto del protocollo contro il razzismo ampiamente condiviso in tre fasi”.
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