Nicola Rizzoli, designatore arbitrale della Serie A, parla dell’utilizzo del Var: “Tre errori nell’ultimo turno ci stanno, a fronte di un uso maggiore…”.
Il designatore arbitrale Nicola Rizzoli, attuale responsabile di fischietti italiani per la Serie A, ha parlato a SportNews.eu in esclusiva di Var e delle polemiche annesse alle modalità di utilizzo della moviola in campo. Ci sono state delle polemiche negli ultimi tempi, ed in relazione all’ultimo turno di campionato molto si è discusso sulle decisioni prese dagli arbitri di Torino-Juventus e Roma-Genoa. Errori evidenti, secondo Urbano Cairo ed Enrico Preziosi, i quali si sono sentiti danneggiati e hanno pubblicamente manifestato i loro malumori. Addirittura il presidente del sodalizio ligure, Preziosi, ha parlato di malafede. Per Cairo invece ci sarebbe ancora sudditanza psicologica da parte della categoria arbitrale italiana nei confronti della Juventus. “A queste esternazioni non rispondo”, dice Rizzoli. “Non mi presto al loro gioco, non è previsto dal mio ruolo. Ma certamente l’impiego del Var è da rivedere, nel senso che non può che migliorare. Io sto lavorando proprio verso questa direzione. Ma le statistiche già ora sono molto incoraggianti. Se ci sono tre situazioni nelle quali non si è fatto ricorso al mezzo tecnologico, ce ne sono altre sette nelle quali invece è stato usato di più rispetto alla scorsa stagione. Per cui il bilancio è tutto sommato favorevole, tre errori a fronte di un utilizzo maggiore ci possono stare”.
Il Var si è reso necessario anche negli ultimissimi secondi di Atalanta-Lazio, partita che ieri sera i bergamaschi hanno vinto per 1-0. Ma in Zona Cesarini c’era stata una rete del biancoceleste Acerbi. Invalidata però dal mezzo tecnologico, a causa di un fuorigioco millimetrico sull’azione da rete. Invece non c’è stato alcun intervento in Torino-Juventus e Roma-Genoa su episodi da rigore per granata e rossoblu che erano parsi evidenti. A Rizzoli viene chiesto il perché di tanta difformità di comportamento da parte degli arbitri. “Il fuorigioco di Bergamo era di 40 cm, per il resto la moviola in campo resta in mano agli uomini; e gli uomini possono sbagliare. Non mi sono mai nascosto dietro agli sbagli, errare è umano e bisogna lavorare per migliorare. Al termine del girone di andata tracceremo un bilancio e capiremo come intervenire, magari anche parlandone pubblicamente. In questo senso anche il confronto con FIFA e UEFA è sempre costante”.
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