Rafa Benitez ©Getty Images
Rafa Benitez, doppio ex di Liverpool e Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de “Il Corriere dello Sport” alla vigilia della sfida decisiva di Champions League.
Napoli non si dimentica mai. Rafa Benitez, ex manager della squadra azzurra e leggenda del Liverpool, è tornato a parlare alla stampa italiana alla vigilia della sfida decisiva di Champions League: “Napoli è una città fantastica, bellissima, con un patrimonio naturale che stupisce. L’ho girata tanto, per quello che potevo, e sono stato amato al punto che mi ritenevano l’ambasciatore nel Mondo. Ho avuto rapporti straordinari con la gente”.
Il manager spagnolo ha, poi, raccontato il suo primo approccio con la squadra azzurra: “Quando incontrai a Londra De Laurentiis, Chiavelli e Bigon scoprii che c’era il desiderio di crescere. Nacque un progetto biennale, che ha avuto risultati gratificanti. E’ stato tracciato un solco che, mi sembra, sia poi stato seguito e anzi resista ancora con i Ghoulam, i Koulibaly, i Mertens, gli Albiol, i Callejon: la struttura portante di quella campagna acquisti che servì per dare un respiro più ampio a una squadra che cambiò anche metodo di gioco”.
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Liverpool-Napoli, l’analisi di Rafa Benitez
Domani sera ad Anfield andrà in scena così la sfida Liverpool-Napoli con Benitez che ha analizzato così la gara: “Potrei dirne tanti, sia del Liverpool che del Napoli: da una parte Mané, Firmino, Sturridge; dall’altra: Callejon, Mertens, Albiol, Koulibaly. Ma lei me ne chiede uno per parte e allora scelgo: Salah e Insigne”. “Una delusione che è stata difficile da assorbire: un caso unico, non raro, in Champions. Anzi, sono sicuro: non succederà mai più una cosa del genere. Ma immagino che pure quella esperienza sia servita per far maturare quel Napoli”. Infine, la chiosa su Ancelotti: “C’è grande stima, da parte mia nei suoi confronti e da parte di Carlo con me. Non c’è modo di chiacchierare a lungo, ma ogni volta che ci vediamo alle riunioni tecniche avvertiamo entrambi l’ammirazione che abbiamo l’uno per l’altro”.