Sembra proprio così. Il grande pregio di Ancelotti sembra essere diventato improvvisamente un enorme difetto. Il caso è scoppiato a causa del pareggio interno di ieri contro il Chievo.
Nelle scorse settimane si era elogiato il ricorso al turnover da parte di Carlo Ancelotti, cosa che non accadeva invece sotto la gestione da parte di Maurizio Sarri. Il pari del San Paolo in Napoli-Chievo però ha fatto riemergere il motivo principale per cui l’ex tecnico si affidava quasi esclusivamente ai cosiddetti titolarissimi, la scarsa qualità delle seconde linee rispetto agli undici che spesso partono dal primo minuto. Un problema che ad esempio non ha la Juventus. L’allenatore bianconero Massimiliano Allegri ricorre molte volte all’aiuto degli uomini presenti in panchina sia per far rifiatare i titolari che per vincere partite, il cui risultato è in bilico. La netta differenza sull’utilizzo dei rincalzi trapela dai numeri dei minuti in campo e dai nomi dei rispettivi giocatori delle due squadre. I top 11 della Juventus sono Ronaldo (1170), Alex Sandro (1001), Bonucci (990), Szczesny (990), Pjanic (969), Matuidi (852), Cancelo (831), Mandzukic (786), Dybala (778), Bentancur (739), Chiellini (633), Cuadrado (526). Gli undici con maggiore minutaggio nel Napoli invece sono Koulibaly (1170), Hysaj (1035), Insigne (940), Allan (932), Zielinski (918), Albiol (900), Callejon (838), Mertens (753), Mario Rui (687), Ospina (630), Milik (630). Dai migliori undici si può dunque vedere come le qualità delle due squadre, Cristiano Ronaldo a parte, siamo piuttosto simili.
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A fare la differenza sono soprattutto gli uomini che fanno parte delle seconde linee. Infatti, a fronte di Allegri che può inserire giocatori come Benatia (450), Khedira (355), Emre Can (336), Diego Costa (328), Bernardeschi (320), Rugani o De Sciglio (270), troviamo Ancelotti che si trova a poter inserire molta meno qualità. L’allenatore del Napoli può scegliere tra il capitano Hamsik (564), il portiere Karnezis (540), il terzino Malcuit (508) e i centrocampisti Diawara (404) e Fabian Ruiz (393). Appare quindi evidente come, alla fine dei conti, il ricorso ai titolatissimi, magari non così rigido, da parte di Sarri non fosse così sbagliato e, allo stesso tempo, non sia però nemmeno da buttare la scelta di effettuare dei cambi da parte di Ancelotti, il quale tuttavia dovrà fare i conti con la realtà, vale a dire la differenza tecnica di organico rispetto alla rosa di Allegri.
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