Cinquantotto anni e sentirli tutti, uno per uno, 58 anni che sembrano 158, per quante ne ha passate in una sola vita. Il 30 ottobre a Napoli è un po’ come un secondo Natale, e scusate la blasfemia. A Napoli, molto semplicemente, il 30 ottobre è il giorno in cui è nato Diego Armando Maradona. 1960, Lanùs, periferia di Buenos Aires. L’infanzia a Villa Fiorito, l’Argentinos Juniors e poi il Boca, il viaggio intercontinentale per Barcellona e infine l’approdo a Napoli. Fare la biografia di Diego ai napoletani è esercizio sterile: ogni tifoso conosce vita e soprattutto miracoli del Pibe de Oro. Prima, durante e dopo quegli incredibili 7 anni a Napoli. Sì, anche dopo, soprattutto dopo. Maradona e il Napoli sono rimasti legati da un filo indissolubile, che da amore sportivo si è trasformato in leggenda, una passione che trascende ogni evento di cronaca, ogni sbaglio che l’uomo Diego può aver fatto nella sua vita. Sbagli che, è bene rimarcarlo ogni volta, hanno sempre fatto male a sé stesso, prima che agli altri. Sbagli che lo accomunano a tanti personaggi del presente e del passato. Pittori, scultori, attori, scrittori, musicisti: persone che con i loro eccessi, nel bene e nel male, sono testimoni dell’eccezionalità dell’arte. Napoli lo ama e lon ha capito più di chiunque altro e gliel’ha dimostrato con la tanta letteratura a lui dedicata. Murales, libri, video, canzoni. E quella festa dello scorso anno, il Maradona-day, quando Diego cittadino di Napoli lo è diventato anche ufficialmente. Non che ce ne fosse bisogno. Buon compleanno, Diego. Ti vogliamo bene.