Parla Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli dice la sua su scudetto, stadio, Ancelotti ed immancabilmente anche su Maurizio Sarri
Aurelio De Laurentiis parla del Napoli e di molti altri aspetti a margine dell’elezione di Gabriele Gravina alla presidenza della FIGC. “Lui è l’uomo che serviva, si è confrontato molto con noi esponenti di club. Mi piace perché guarda al futuro, una cosa che nel calcio è difficile da scovare. Gravina ha presentato un piano importante che è piaciuto subito a tutti. Il suo mandato dura 2 anni, ma con la possibilità di essere rieletto se dovesse fare bene. Voglio evidenziare – dice De Laurentiis – che fino a qualche anno fa eravamo prigionieri di FIFA e UEFA, poi per fortuna è nata l’ECA, che racchiude i club più prestigiosi tra i quali anche il Napoli. Così abbiamo ottenuto dei risultati. Ma il potere del calcio deve tornare in mano ai club, che ormai sono aziende. E questo prodotto va rinnovato, bisogna che tenga il passo di innovazioni quali gli e-sports. Ma noi andiamo ancora avanti con una legge del 1981”.
Sugli stadi: “Siamo da moltissimo tempo fuori tempo massimo. I grandi impianti vanno bene perché servono solo per speculare”. Poi si parla di Ancelotti e di scudetto: “Io Carlo l’ho voluto assolutamente alla guida del Napoli. Pensare che al suo arrivo qualcuno ha trovato qualche pretesto per contestarlo, anche in maniera maleducata. Altro che qui per svernare, lui vuole vincere ancora, dopo aver fatto tutto questo per il resto della sua carriera. Tra di noi c’è stata subita grande sintonia. Abbiamo impiegato 5 minuti per stilare il contratto e gli ho dato 10 partite per ambientarsi. Ma lui ci ha messo molto di meno. Sta attuando il calcio che è frutto delle sue idee”.
Il tricolore secondo De Laurentiis è possibile. “Siamo lì, la Juventus sbaglierà ancora e noi ne approfitteremo. Quest’anno il Napoli ha cominciato un nuovo corso e con l’utilizzo di tutta la rosa tutto andrà bene. In Champions siamo stati inseriti nel girone peggiore, ma abbiamo le capacità per farcela, ci vorrà anche un pò di fortuna”. Sul ‘San Paolo’ il presidente azzurro dice: “Continueremo a discutere, anche se le pretese di qualcuno non sono compatibili con l’impianto attuale. Non sempre c’è obiettività ed io non intendo buttare dei soldi. Mi hanno cercato un milione e 900mila euro all’anno nell’ultimo biennio. A quel punto però me ne vado all’Olimpico. Per il CONI il prezzo congruo dopo essere interpellato dal comune, fu di 550mila euro all’anno, con lo stadio messo pure peggio. Fate le vostre valutazioni…”.
ADL parla anche del rapporto della città: “Amo questa città da quando avevo 4 anni, grazie a mio padre. La sua identità non deve essere confusa con delle frange di tifosi e solamente col loro umore. Mercoledì col PSG sarà una serata da fuochi d’artificio, e speriamo di uscirne col sorriso. Con Cavani ci abbracceremo come si fa tra amici, lui fu una mia intuizione ed al Napoli divenne una prima punta devastante. Ma qualsiasi attaccante venuto in azzurro ha sempre fatto bene, e sarà sempre così. Calcio inglese? È del tutto diverso, quando un giocatore arriva in Premier League diventa automaticamente troppo costoso per le squadre italiane. I bilanci nostrani arrivano pure a 400 milioni di passivo, io al massimo mi spingo fino ai 15 milioni per non incappare in sanzioni gravi, poi questa perdita l’abbiamo ridotta a 6,5. Se riusciremo a confermarci in Europa penso che raggiungeremo il pareggio di bilancio. Insigne? Non ho parlato con lo staff medico, quindi non so”.
Arriva poi l’immancabile battuta su Sarri: “Non guardo la sua squadra, è un grande allenatore e spero che possa fare il meglio in Inghilterra. Al Napoli ha dato tutto quello che poteva, peccato non aver vinto niente, ma nella vita c’è chi gioca per se stesso e chi per la funzione per la quale è stato assunto. Ed anche qui ho detto tutto”. Chiusura su Alex Meret, convocato per il PSG. Il ragazzo è un patrimonio del Napoli: “Lui è stato molto sfortunato, ma alla fine la sua assenza è stata tamponata benissimo. Ospina e Karnezis si sono comportati in maniera egregia, ed ora abbiamo tre portieri tutti forti e pronti a scendere in campo in ogni momento. Una vera e propria garanzia, specialmente con uno come Ancelotti”.
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