Prandelli: “Dopo gli Europei 2012 fui vicino al Napoli, ma…”

Cesare Prandelli ©Getty Images

Prandelli Napoli – L’ex allenatore della Fiorentina, nonché ex ct della nazionale, ha svelato di essere stato molto vicino al club azzurro in passato.

Il Napoli si prepara a ripartire al massimo in campionato: sabato prossimo c’è la trasferta di Udine contro i bianconeri alla Dacia Arena. I ragazzi di Ancelotti hanno ripreso ad allenarsi, in attesa che rientrino tutti i compagni impegnati con le nazionali. Dopo l’intervento dell’agente di Hamsik, che ha svelato il futuro del ragazzo slovacco, ha parlato anche Cesare Prandelli. L’ex ct della nazionale ha svelato un importante retroscena che riguarda il club azzurro a Radio Crc. Parlando del match disputato ieri dall’Italia contro la Polonia ha detto: “Ieri ci siamo divertiti e abbiamo dominato dall’inizio alla fine. Complimenti a Roberto per la scelta e per la bella partita. Abbiamo visto una squadra organizzata al di là dei singoli. Bernardeschi, Chiesa e Barella hanno dimostrato di avere spessore, qualità e carisma. Barella? Ha dimostrato al Cagliari di essere forte e avere grande attitudine e in Nazionale ha ripetuto, senza andare in difficoltà. Tanti giocatori hanno piedi buoni, diventa meno difficile gestire la squadra avversaria. Ieri la Polonia non ci ha capito nulla e in questo momento in Europa non esiste una squadra capace di esprimere certe caratteristiche”.

Prandelli Napoli, la rivelazione

“Problema del gol? C’è ma abbiamo creato tanto e siamo stati sfortunati” ha continuato. “La qualità del palleggio può ricordare il Napoli di Sarri ma Roberto è stato bravo a mettere in campo una squadra così. Bisogna ragiuonare passo per passo, ora tocca al CT scegliere se usare un centrvanti vero o meno. La prima pietra è stata messa. Insigne? Ha continuità e capacità di capire il gioco. Sa giocare per le punte e far gol, Si può completare con la guida di Ancelotti. Sta acquisendo nuove sicurezze e forse sta tornando anche alle origini. Immobile? Sta bene dappertutto, dipende dalla crescita della squadra. La partita di ieri ci ha dato una pagina importante per il futuro. Perché non nascono più attaccanti in Italia? Bisogna partire dai dati, i giocatori che saltano l’uomo sono tutti stranieri, va incentivata la qualità e la tecnica dei ragazzini nelle giovanili”. Poi la rivelazione: “Sono stato vicino al Napoli dopo gli Europei 2012, ma ero legato all’Italia, prima di Sarri no”.

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