Carlo Ancelotti dice come stanno le cose: “In Italia manca cultura dello sport, altrimenti non avremmo strutture fatiscenti e tifosi violenti”.
Al Festival dello Sport svoltosi a Trento, tra gli ospiti d’onore c’è stato anche Carlo Ancelotti. Assieme a Pep Guardiola ed Arrigo Sacchi, l’allenatore del Napoli ha avuto modo di deliziare la platea parlando di tutto quanto di bello fatto in carriera nel mondo del calcio. Sia da giocatore che da mister. E purtroppo l’emiliano non ha parlato soltanto di argomenti piacevoli, ma è anche entrato nel profondo di quella che è la differenza tra l’Italia e molti altri paesi d’Europa e del mondo, dal punto di vista etico e sportivo. “All’estero ho visto infrastrutture ed una cultura dello sport di altissimo livello. Gli altri hanno a disposizione attrezzature e centri di allenamento all’avanguardia. E poi i tifosi avversari si rispettano come dovrebbe sempre succedere nello sport”. Esattamente quel che manca da sempre in Italia, dove gli stadi cadono a pezzi e non si fa nulla per mettersi in pari con tutti gli altri paesi!.
Per non parlare poi del comportamento becero assunto da questa o quella tifoseria. Impossibile non tornare sugli insulti dei sostenitori della Juventus in occasione della sfida di fine settembre col Napoli. Ancelotti usa proprio questo come esempio e ci fa comprendere in maniera evidente quanto tale atteggiamento di negatività e di odio insensato alla fine rispecchi anche quella che è la vera natura del nostro paese. I campanilismi l’hanno sempre fatta da padrona e saranno impossibili da estirpare. Ma a questi si aggiunge anche una mancanza totale di educazione, di valori, di cultura e di rispetto per gli altri.
La Juve dà il cattivo esempio
Colpa di una assenza di ideali che evidentemente la famiglia, la scuola ed altre istituzioni non sono più in grado di trasmettere efficacemente. E la dimostrazione lampante di ciò ce la dà la stessa Juventus, che si vanta tanto di avere stile e blasone facendo ricorso (giustamente bocciato e con pena anzi inasprita) contro un provvedimento che va a colpire l’atteggiamento dei suoi sostenitori, finendo con il giustificarli, vuol dire che davvero qualcosa non va in Italia. Allo stesso modo, se Allegri sistematicamente non sente mai le sonore manifestazioni di violenza ed odio contro Napoli, siamo messi peggio. Quelli non sono sfottò, è odio. Ed è ora che chi di dovere faccia qualcosa.