Carlo Ancelotti è il vero, grande protagonista del successo dei suoi in Napoli-Liverpool: lettura della partita perfetta e cambi tutti azzeccati.
Come spesso capitato nelle altre vittorie che hanno contraddistinto questo inizio di stagione, anche in Napoli-Liverpool si è vista la mano di Carlo Ancelotti. L’allenatore ha indovinato i cambi pure in questa circostanza. Anche Verdi, che ha pasticciato un pò troppo, si è reso utile portando energie fresche in campo. E l’allenatore è riuscito per il resto a motivare i calciatori azzurri prima del match. E la differenza si è vista eccome, con la corazzata inglese che dall’inizio alla fine è stata costretta ad intraprendere una gara difensiva senza mai tirare in porta. Un concetto sottolineato anche dall’allenatore Jurgen Klopp. “Non ricordo l’ultima volta che accadde”. Alla fine il Liverpool è anche fortunato a tornare a casa con un solo gol al passivo. Se vogliamo è questa l’unica pecca del Napoli, quella di non riuscire a volte a tramutare in gol la grande mole di gioco.
Una imperfezione che a Torino contro la Juventus è costata cara in occasione del gol mancato da Callejon per il possibile 2-2 seppur in inferiorità numerica. Ieri comunque si è visto per tutto l’arco del match quel piglio deciso da grande squadra che aveva caratterizzato il primo quarto della gara coi bianconeri. E la strada giusta è questa, anche se giocare sempre con una simile, impressionante intensità è impossibile. Intanto però godiamoci questa vittoria del Napoli, molto importante in termini di classifica perché rilancia le ambizioni di qualificazione degli azzurri e li pone anzi davanti agli inglesi ed al Paris Saint-Germain.
La Gazzetta dello Sport esalta Ancelotti e riporta: “Quando si scriverà la storia dell’allenatore Carlo Ancelotti, si racconterà di quella notte in cui prese Jurgen Klopp per un orecchio e lo portò dietro la lavagna. Perché la vittoria di ieri è stata il capolavoro di Re Carlo. Più della vittoria conta il come. Ha lasciato a zero tiri in porta il Liverpool vicecampione d’Europa e non ha subito una sola ripartenza dalla macchina infernale di Salah-Firmino-Mané. Ha dominato le fasce che è il regno dei Reds. Callejon ha crossato da destra e Insigne ha segnato da sinistra. Ha cominciato prudente, per non regalare profondità a Klopp, e poi poco a poco ha spinto avanti il suo Napoli di cambio in cambio: Verdi, Mertens, Zielinski… Tutto perfetto”.
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