Napoli-Liverpool, la scelta di Maksimovic. Il capolavoro di Ancelotti

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Napoli-Liverpool, Maksimovic © Getty Images

Il Napoli torna a vincere in Champions dopo il pari a reti bianche contro la Stella Rossa. La partita perfetta ideata da Carlo Ancelotti. 

Una vittoria voluta a tutti i costi. Tre punti preziosi in vista delle prossime due sfide fondamentali contro il Paris Saint-Germain. Il Napoli ha confermato di essere un avversario ostico in Champions per le big europee superando di misura il Liverpool grazie alla rete allo scadere di Lorenzo Insigne, che ha fatto esplodere di gioire il San Paolo. Ancelotti si è dimostrato ancora una volta un fine stratega preparando la prestigiosa sfida europea nei minimi dettagli. Come svelato ieri in anteprima l’allenatore dei partenopei ha deciso di puntare dal 1′ su Nikola Maksimovic in una posizione ibrida passando dal 4-4-2 in fase di non possesso al 3-4-2-1 in quella di possesso con Fabian e Insigne alle spalle di Milik. Una situazione che ha ricordato, per certi versi, le scelte di Allegri con Barzagli terzino o di Spalletti ai tempi della Roma con Manolas o Rudiger che scivolavano velocemente come quarti di difesa e con Florenzi ed Emerson Palmieri ad agire come esterni a tutta fascia in fase di possesso. In questo modo il difensore serbo, utilizzato in questa posizione soltanto nei quindici minuti finali contro il Torino, è tornato a lavorare in una difesa a tre che lo ha portato ad esprimersi ad altissimi livelli prima del suo arrivo a Napoli. Nel post-partita lo stesso Ancelotti ha spiegato ai microfoni di Sky Sport l’interpretazione tattica della gara da parte dei suoi uomini: “Abbiamo difeso 4-4-2. Quello che è cambiato è Maksimovic per evitare la forte pressione dei loro attaccanti. Questo ci ha permesso di gestire l’inizio del gioco e la posizione più avanzata di Mario Rui gli ha creato molti problemi. E’ stata la partita che mi aspettavo e che mi aspetto sempre”.

Napoli-Liverpool, l’analisi tattica

Fin dai primissimi minuti della sfida tra Napoli e Liverpool la squadra azzurra si è disposta in fase di possesso con Maksimovic sulla stessa di Albiol e Koulibaly e con Mario Rui, invece, altissimo sulla fascia sinistra. L’idea principale di Ancelotti è stata quella di non dare punti di riferimento agli avversari con il giro palla dei tre difensori cercando di lavorare in ampiezza in ogni zona del campo per verticalizzare successivamente per Insigne e Milik. Con questo schieramento tattico il Napoli ha eluso magnificamente il pressing degli attaccanti del Liverpool.

In questo modo il Liverpool ha assunto, via via, un baricentro basso poiché incapace così di uscire sui due centrali del Napoli più l’aggiunta di Maksimovic.

La posizione ibrida di Mario Rui ha dato filo da torcere al lato destro dei “Reds”. Il terzino portoghese ha lavorato in fase di spinta con i piedi sulla linea per sfruttare l’ampiezza. In questo modo il movimento di Fabian, che s’accentrava spesso al fianco di Insigne, liberava di conseguenza Mario Rui in situazione di possesso.

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