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Juventus-Napoli, ancora cori razzisti: si attendono provvedimenti

Allianz Stadium, Juventus-Napoli ©Getty Images

Cori Juventus-Napoli – Ancora una volta lo Stadium ha dato via al solito becero spettacolo durante l’incontro di campionato contro gli azzurri.

Juventus-Napoli è finita con una sconfitta per 3-1 inflitta agli azzurri. Sul campo la lezione che Cristiano Ronaldo e compagni hanno dato ai propri avversari è stata sicuramente esemplare, non certo quanto lo spettacolo offerto, invece, sugli spalti dal pubblico bianconero. Se, infatti, sul terreno di gioco i calciatori hanno provato (riuscendoci) ad offrire uno spettacolo che valesse il prezzo del biglietto d’ingresso all’Allianz Stadium, non si può dire che sia arrivata la gusta risposta da parte dei supporter della squadra prima in classifica. E così, mentre i propri idoli si affannavano in campo per fronteggiare un Napoli pronto a ripetersi dopo la vittoria dello scorso aprile, dalle gradinate dello stadio si alzavano i soliti cori razzisti contro la città partenopea e non solo.

Cori anti-Napoli, ora tocca al giudice sportivo

Nulla da dire su quel ‘Oje vita, oje vita mia’, cantato dai tifosi bianconeri per prendersi beffe degli avversari: infondo dovrebbe essere anche questo il vero spirito di uno sfottò. Assoluta intransigenza, però, sui cori carichi di odio e razzismo che vanno a colpire un popolo, e non una squadra di calcio con i suoi tifosi. “Napoli usa il sapone”, poi l’immancabile “Vesuvio lavali col fuoco”, poi ancora “Napoli colera” e, per concludere, un bel “Benvenuti in Italia”. E’ questa l’accoglienza riservata (non solo da ieri) agli ospiti campani. Ospiti che, puntualmente, non si abbassano allo stesso livello ma, piuttosto, assistono al match per il quale hanno pagato l’ingresso. Ma ad essere colpiti non sono soltanto i napoletani, ieri allo Stadium ce n’era per tutti: presi di mira anche Kalidou Koulibaly, ricoperto di ululati ad ogni pallone toccato, e Carlo Ancelotti, per il quale sono partiti cori di vecchia data: “Un maiale non può allenare”. Pungente la sua risposta nel dopo-partita: “Mi consolerò guardando la Coppa vinta nel 2003“. Intanto, però, si attende una mossa severa da parte del giudice sportivo, utile a mettere fine, una volta per tutte magari, a queste tristi scene che sporcano uno sport bello come il calcio.

Marco D'Amiano

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