Diversi giornali da ieri hanno cercato di spiegare lo sputo di Douglas Costa a Federico Di Francesco accostando il fatto con un presunto saluto romano di quest’ultimo di due anni fa
Nelle ultime ore alcuni media hanno ripubblicato lo screenshot di un’esultanza in cui Federico Di Francesco avrebbe gioito per un suo gol mostrando un saluto romano. Una circostanza che potrebbe alla base di presunti suoi insulti razzisti a Douglas Costa in Juventus-Sassuolo e “giustificare” così lo sputo dell’esterno offensivo.
In realtà però l’esultanza di Di Francesco in quel Lanciano-Modena 2-1 del febbraio 2016 del ventennio mussoliniano aveva ben poco. Gestualità forse eccessiva, sicuramente equivocabile, ma ma per nulla accostabile all’apologia di fascismo. Un caso che due anni e mezzo fa si chiuse subito dopo essersi aperto, quando il video annullò l’effetto dello screenshot e lo stesso giocatore dichiarò: “Non c’è nulla di più lontano, di quanto mi è stato ingiustamente attribuito, dalle mie convinzioni e dalla educazione che mi è stata impartita, ve lo assicuro. Ho tenuto solo a chiarire con voi, con una mia lettera personale il motivo del mio rammarico per il fatto che, pur senza reale ragione, vi siate sentiti offesi”.
Sputo Douglas Costa, Di Francesco allontana offese e denigrazioni
Impossibile sapere cosa si siano detti i due calciatori e la ragione che abbia portato Douglas Costa a sputare al suo avversario ma sicuramente certe giustificazioni appaiono oltremodo forzate, soprattutto se accompagnate da equivoci artefatti e in malafede.
Di Francesco ha risposto alle accuse, allo stato attuale prive di qualsiasi fondamento, di razzismo che avrebbero provocato la reazione violenta da parte del giocatore bianconero Douglas Costa. Il calciatore dei neroverdi ha respinto seccamente “Sono profondamente turbato dalle illazioni e dalle invenzioni apparse su alcuni media nazionali. Tutto questo è offensivo e denigratorio. Non permetto che mi vengano attribuiti comportamenti e/o frasi razziste che non appartengono ai miei valori etici e che sono frutto dell’immaginazione altrui. Chiedo e pretendo rispetto”.