Massimiliano Allegri regala ancora una sfuriata contro il bel gioco. Una caratteristica che le sue squadre non hanno mai mostrato perché ne sono incapaci.
Anno nuovo, vita vecchia. Massimiliano Allegri torna a stizzirsi quando qualcuno gli chiede di esprimere il bel gioco. Una prerogativa della quale la sua Juventus non è assolutamente capace, neppure ora che c’è Cristiano Ronaldo. ‘Acciughina’, a dispetto del fisico che lo contraddistingueva in campo da giocatore, preferisce mandare sul rettangolo di gioco una squadra muscolare, poco incline a mettere in atto un palleggio piacevole e divertente. I risultati gli danno ragione, a quanto pare, anche se nell’ultima stagione il bel gioco del Napoli di Sarri aveva rischiato di beffare le teorie dell’allenatore bianconero per il quale “conta solo il risultato”. Volendo essere estremamente pratici, è così. Ma il Napoli dell’ultima stagione ha dimostrato che in fondo può anche non essere così, nell’esasperato calcio italiano che punta ad avere i frutti di quanto investito subito e senza aspettare.
Allegri e il bel gioco, due cose agli opposti
“Quando smetterò di allenare mi dovranno spiegare cosa vuol dire giocare bene, visto che non lo capisco. La Juve ha avuto il secondo migliore attacco del campionato nella scorsa stagione e ha vinto lo scudetto, con 89 gol. Difficile allora spiegare il significato del giocare bene. Vediamo allora cosa significherà, quando qualcuno me lo spiegherà per bene. Io ho sempre ammirato i vari Capello, Lippi, Sacchi…gente che ha vinto e che verrà ricordata per questo, non per chi gioca meglio. E a me piace vincere”. Ma chi parla così è perché è incapace di farlo per la via più difficile. Cosa che il Napoli sta provando e che lo ha portato ad ottenere l’ammirazione di tutti. Ed i complimenti sono stati anche di più della Juventus che ha vinto, più di una circostanza in maniera eccessivamente ‘sporca’.
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