Il Napoli potrebbe presto adottare il 4-2-3-1 come modulo di base. Questo per Hamsik potrebbe tramutarsi nella perdita del posto da titolare.
Marek Hamsik è sempre stato importante per il Napoli. Sin dai suoi primi anni in maglia azzurra nella gestione Reja, lo slovacco ha rappresentato un’arma importante in zona gol con i suoi inserimenti, ai quali abbinava anche il tiro da fuori. Col trascorrere del tempo poi si era accentuata anche la sua capacità di alternare le fasi del possesso palla, servendo delle ottime verticalizzazioni per i compagni o alleggerendo il gioco con necessari tocchi arretrati od in orizzontale dal quale poi ripartire con la manovra. Adesso però Hamsik sta faticando. Un pò come quando Rafa Benitez gli cambiò posizione, avvicinandolo alla porta, anche ora il numero 18 del Napoli sta dimostrando qualche difficoltà a variare. È una questione di tempi di gioco, per uno che per una vita intera ha giocato da mezzala pronta ad aggredire gli spazi.
Hamsik a rischio taglio? Può essere
L’assetto tattico organizzato da Ancelotti nel finale di Napoli-Milan rischia di essere quello che più potrebbe essere utilizzato in campionato (magari già con la Sampdoria): un 4-2-3-1 con Milik centravanti supportato da Callejon, Mertens – non necessariamente al centro ma libero di svariare dove vuole – ed Insigne. Ed in mediana il duo Diawara-Allan ed il jolly Zielinski utile sia in mediana che nella linea dei tre rischiano davvero di ridurre gli spazi di Hamsik. Difatti proprio i centrocampisti maggiormente impiegati fino ad oggi hanno dimostrato di avere una marcia in più, contro un Marek invece in difficoltà nei suoi nuovi panni di regista e senza il quale la squadra ha aumentato i propri ritmi. E poi non ci sono da sottovalutare i rampanti Marko Rog e Fabian Ruiz, desiderosi di dimostrarsi importanti, anche alla luce degli investimenti importanti sostenuti dal Napoli per averli.
Poco tempo per adattare Hamsik a regista
Se l’esperimento che dovrebbe trasformare Hamsik in un perfetto metronomo di centrocampo ed “allungargli la carriera di altri tre anni” dovesse impiegare più tempo del dovuto, una ipotesi possibile è che si dia luogo a procedere con questo cambiamento radicale degli azzurri. Che in tal modo si discosterebbero del tutto dal retaggio ‘sarriano’ che alcuni hanno notato nelle due vittorie stagionali fino a qui. E che al contempo favorirebbe in tutto e per tutto il gioco offensivo con in campo il numero maggiore possibile di effettivi d’attacco contemporaneamente.