Finora ha sempre cominciato dalla panchina, dove però ha mostrato grande spirito di gruppo: Mertens è sempre decisivo per il Napoli.
Per Dries Mertens è una stagione diversa rispetto al recente passato. L’attaccante belga ha sempre vissuto i panni del leader e per una stagione e mezza è stato il vero centravanti del Napoli, a causa di diversi fattori. Tra questi soprattutto l’assenza prolungata di Arkadiusz Milik, il quale però già da tempo ha fatto il suo ritorno. Il polacco rappresenta un elemento importante nella visione di gioco di Carlo Ancelotti, e questo per Mertens vuol dire essere tornato a ricoprire il suo ruolo originario di esterno offensivo a sinistra. Nelle prime due partite della stagione, contro Lazio e Milan, il numero 14 azzurro ha sempre cominciato dalla panchina. Eppure non c’è stato alcun muso lungo, come a volte era capitato di vedere ad esempio nella gestione Benitez. Ai tempi Mertens era in costante competizione con Lorenzo Insigne per giocare, ed ora la situazione sembra riproporsi. Ma l’asso belga non ha perso il sorriso e le motivazioni.
Mertens, il bene del Napoli viene prima
In entrambe le prime partite stagionali del Napoli, Mertens è sembrato essere una sorta di allenatore in seconda, con indicazioni, urla ed anche proteste mandate in scena prima di entrare in campo. E sabato sera contro il Milan è risultato decisivo per la vittoria finale, assieme a Piotr Zielinski. Con tutta probabilità il suo bottino di gol si ridurrà di molto rispetto agli ultimi campionati, ma Ancelotti gli ha fatto capire che, nonostante per ora non abbia fatto parte dell’undici iniziale, lui ed anche altri giocatori avranno il loro spazio e potranno dare una grossa mano al Napoli. Allo stesso modo di Simone Verdi. Ed anche le recenti dichiarazioni dei due lasciano presagire come nel gruppo azzurro ci siano serenità ed unità di intenti.