Con Carlo Ancelotti il gruppo continua ad avere importanza, più dei nomi altisonanti. E lui porta anche il suo saper vincere. Napoli-Milan parte col segno 1.
Napoli-Milan sarà la prossima tappa della squadra azzurra sotto la nuova gestione Ancelotti. Per l’esordio stagionale casalingo di Insigne e compagni ci si attende una prova di alto livello, come è sempre stato del resto nei recenti incroci con i rossoneri. Che quasi sempre hanno arriso al Napoli. Il Milan ha comprato tanto e bene, sembra. Ma è difficile trovare la giusta quadratura dopo aver cambiato molto. La compagine di stanza a Castel Volturno è uscita migliorata dal mercato estivo, a dispetto di quanto possa pensare una parte dei tifosi. Parco portieri rinnovato, falla a destra in difesa risolta, centrocampo sempre efficiente e reparto avanzato rinforzato con Verdi ed anche Milik, che avrà il compito di fare da bomber principale.
Il tutto condito dalla fiducia che Ancelotti sta dando e darà anche ad altri elementi che l’anno scorso hanno giocato poco. E pure gli esperimenti provati in precampionato potrebbero essere riproposti nei prossimi mesi, a seconda delle necessità. Come ad esempio vedere Allan terzino a destra con Hysaj a sinistra, qualora dovesse perdurare qualche assenza. E c’è poi la vicenda di Hamsik regista, una cosa sulla quale bisogna lavorare.
Ancelotti ieri è stato chiaro: “Sono venuto a Napoli per vincere”. E con il carisma e le sue qualità umane e lavorative la missione è senz’altro possibile, specialmente in virtù del fatto che il Napoli in larga parte è lo stesso che nella passata stagione ha totalizzato 91 punti. Si andrà forte ancora una volta sulle qualità del gruppo anziché sui nomi altisonanti, come vorrebbero alcuni tifosi. Difatti il successo contro la Lazio è stato figlio del collettivo. Per costruire una squadra importante non serve cambiare molto, e questa filosofia era stata adottata anche nell’ultima annata targata Sarri, quando ci fu solamente qualche innesto non di rilievo alla rosa. Stavolta pure è stato così, con il non trascurabile dettaglio che in panchina c’è un allenatore come Ancelotti, che rispetto a Sarri conosce meglio come ottenere il massimo da tutti i suoi giocatori e non soltanto dai titolari. Da un grande si è passati ad un grandissimo, al quale mancava misurarsi con una piazza diversa da tutte le altre quale è Napoli.
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