In Wolfsburg-Napoli ci sono state poche indicazioni positive per Carlo Ancelotti. La squadra deve trovare condizione ed automatismi, la sconfitta è ‘normale’.
Non è stato un bel vedere in Wolfsburg-Napoli ieri, per quanto riguarda la squadra azzurra. Rispetto alla precedente amichevole con il Borussia Dortmund, vinta per 3-1 con parecchie riserve, sono stati fatti dei passi indietro. Gli uomini di Carlo Ancelotti appaiono ancora lontani dalla forma migliore, eccezion fatta per qualche singolo. Allan e Milik ad esempio si confermano tra i migliori effettivi a disposizione dell’allenatore emiliano fino ad oggi. Alcune cose però sono da registrare, in particolare la tenuta difensiva. Il reparto arretrato lascia troppi spazi, e finora la stragrande maggioranza dei gol subiti è arrivata proprio per questo motivo. C’è poi Karnezis che non pare fornire la dovuta sicurezza ai compagni di squadra più vicini: sul secondo e terzo gol il greco avrebbe potuto fare ben poco, ma sul primo avrebbe dovuto mostrarsi più pronto nel coprire il proprio palo.
La tournée europea del Napoli presenta insomma delle ombre, e non poche. Ma va detto che ad agosto è quasi sempre così, e che anche con Maurizio Sarri avevamo assistito grossomodo ad una situazione identica nei suoi tre anni di gestione. In particolare nella prima stagione con l’attuale allenatore del Chelsea, la squadra totalizzò una sconfitta all’esordio col Sassuolo e tre pareggi, inframezzati da una sonora vittoria per 5-0 contro la Lazio. Nella stagione successiva invece la prima di campionato fu contraddistinta da un 2-2 acciuffato per i capelli a Pescara. Solo l’anno scorso il Napoli partì a razzo, grazie ad una intesa tra i reparti e ad una comprensione consolidata su come dare il meglio tecnicamente e fisicamente con il suo undici titolare.
Ieri Ancelotti ha dovuto compiere qualche esperimento, per capire meglio alcuni singoli e vedere in che modo trarre il massimo da loro. Con tutta probabilità l’inizio di stagione del Napoli non sarà travolgente come avvenne invece dodici mesi fa. Ma questo è normale, quando si cambiano allenatore e relative metodologie di lavoro. Questo vuol dire che è presto per essere pessimisti e che le figuracce sono altre, come già affermato da Ancelotti in seguito al 5-0 subito col Liverpool. Ciò che conta sono le competizioni ufficiali, alle quali il Napoli dovrà arrivare nella migliore condizione atletica e tattica possibile.
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