Il Napoli saluterà Jorginho nelle prossime ore. L’italo-brasiliano non convocato dal club per il ritiro di Dimaro con Ancelotti.
Più di 150 presenze, qualche gol pesante piazzato qua e là in Italia e l’Europa, la crescita costante. Quante cose sono cambiate da quel gennaio 2014? Tante per il Napoli, tantissime anche per Jorginho. Benitez disse si quando gli fu proposto l’acquisto del giovane mediano italo-brasiliano del Verona. Aveva ben impressionato in Veneto, ma con il Napoli poteva crescere ancora. Gli azzurri anticiparono tutti, ma l’ambientamento iniziale non fu granché. Jorginho, da sempre abituato a giocare in un centrocampo a tre, trovò difficoltà con le idee tattiche di Rafa e non seppe ambientarsi a quel 4-2-3-1 di cui non era leader. La sua esperienza in azzurro non esaltava nessuno e le cose sembrarono complicarsi quando a Napoli arrivò Sarri. Con il toscano, infatti, arrivava anche Valdifiori, suo pupillo ad Empoli e che partiva già titolare nelle idee del tecnico. Bravo, invece, fu Jorginho a stravolgere le gerarchie. Prima una gara, poi l’altra, quindi la necessità di vederlo in campo. Per il Napoli di Sarri, Jorginho è stato fulcro insostituibile, mediano che non stravolgeva il gioco e agevolava la manovra. Non parliamo di Pirlo o Xavi, ma il sistema azzurro non aveva bisogno di quel tipo di calciatore. L’italo-brasiliano è stato invece bravo a cavalcare il ruolo in maniera quasi perfetta.
Il triennio sartiano ha presentato Jorginho agli occhi dell’Europa. Con il Napoli si è fatto vedere ed ecco che su di lui mette gli occhi anche la Premier League. Gli stessi occhi che per lui hanno pianto dopo l’ultima gara al San Paolo, con lo Scudetto ormai sfumato. Guardiola, che di interpreti del ruolo può aver bisogno, vuole portarlo a Manchester e il City sborserà 55 milioni di euro per prelevarlo dal Napoli. L’ufficialità non è ancora arrivata, ma i convocati azzurri arrivati oggi sono un chiaro indizio. Nell’elenco della squadra che incontrerà per la prima volta Ancelotti in Trentino, infatti, il nome di Jorginho non c’è. La sua esperienza in azzurro si chiuderà quindi dopo quattro stagioni fantastiche e la sensazione di esser diventati grandi insieme. Nessun problema, però, perché il calciatore non era un insostituibile nelle idee del nuovo allenatore emiliano e quindi il club è pronto a rimpiazzarlo al meglio. Fabian Ruiz non basterà, Ancelotti guarda al colpaccio: e chissà che la ciliegia della torta azzurra in questo calciomercato non arrivi proprio in quel ruolo. Innegabile che i tifosi sperano di poter salutare Jorginho sostituendolo con Fabregas o un giocatore di pari livello, ma bisogna andarci piano. Il Napoli è al lavoro per migliorare il centrocampo e assicurare ad Ancelotti il miglior reparto possibile. Con tutta l’attenzione di Amadou Diawara, sostituto per due anni ed ora voglioso di mettersi in mostra. Perché quando un allenatore cambia, allora può essere il tuo momento…
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