Oggi è il 1 giugno 2018. Per gli appassionati di politica è il primo giorno del nuovo governo o anche la vigilia della festa della Repubblica. Per i calciofili è soltanto un’altra noiosa giornata senza campionato, senza fantacalcio e con la valanga di voci di calciomercato che lasciano un po’ il tempo che trovano. Anche per i tifosi del Napoli lo è, ma diciamo che l’arrivo di Ancelotti ha reso più frizzante questi lunghi mesi che ci separano dalla prima giornata del prossimo campionato. Soprattutto, per molti di loro, almeno per quelli che conoscono il senso della parola gratitudine, è il primo giorno in cui Maurizio Sarri non ha più la clausola rescissoria che lo legava con una catena al Napoli, una catena da 8 milioni di euro. Adesso le catene sono diventate due, perché non solo il legame con il Napoli resta intatto anche senza clausola, ma non c’è neppure un prezzo definito che possa liberarlo. C’è solo una persona che in questo momento può decidere di restituire a Sarri la proprietà di se stesso e delle sue decisioni, e questa persona ha un nome e un cognome: Aurelio De Laurentiis.
La clausola è scaduta: Sarri adesso è ostaggio di De Laurentiis
Una situazione che sta diventando davvero grottesca. Maurizio Sarri, per chi l’avesse dimenticato, è l’uomo che ha fatto sì che gli ultimi 3 anni del Napoli fossero abbacinanti nello splendore di un calcio lineare, coraggioso, propositivo. In una parola: bellissimo. Sarebbe perfino superfluo stare qui a snocciolare per l’ennesima volta i record che ha battuto il Napoli di Sarri, sarebbe di un prosaico che non è mai appartenuto alla bellezza artistica e rivoluzionaria che il suo ciclo ha proposto. Ci basta invece ripercorrere ciò che è accaduto, che poi è semplicemente il prequel di ciò che sta accadendo adesso. Sarri ritiene chiuso il suo ciclo a Napoli, fa capire in ogni modo che vuole essere liberato, ma non può liberarsi da solo perché “prigioniero” della famosa clausola. De Laurentiis, almeno a favor di camera, le prova tutte per convincerlo, si fa vedere bello attivo a contrattare, a proporre, a convincere. Ma poi sottotraccia sta già chiudendo (o magari ha già chiuso, chissà) per Carlo Ancelotti. Che, giusto per inciso, è un colpo da sogno, il miglior post-Sarri possibile. Nulla quaestio, e ci mancherebbe altro. Ma resta il colpo di teatro sul futuro di Sarri, un allenatore che aveva fatto innamorare praticamente tutta Napoli (diciamo quasi tutta, “problematici” esclusi). Lo dimostrano gli applausi alla fine dell’ultima partita, quelli che i tifosi hanno preferito tributare a lui, fischiando il presidente dopo l’uscita improvvida sulla gestione sarriana. E a voler pensar male viene da credere che sia proprio questa una delle cause scatenanti di tanto immotivato astio.
Abbiamo spiegato a più riprese perché Sarri non potesse liberarsi da solo dal Napoli. Non ci giriamo troppo intorno: farlo passare per “traditore” e rafforzare il concetto con dispettucci da fidanzata tradita è solo una mossa per farlo odiare dalla piazza e sminuire quanto di bello fatto in questi tre anni.
De Laurentiis, spezzi questa catena e liberi Sarri: glielo deve!
Vogliamo buttarla sul prosaico? Vogliamo dire che è giusto che De Laurentiis pretenda di essere pagato per il suo allenatore? Ok, prosaico per prosaico ci basta snocciolare i calciatori che hanno accresciuto il proprio valore con Sarri, per una cifra giusto un pizzico superiore agli 8 milioni della clausola del mister. Dimenticarlo si può tradurre soltanto con una parola: ingratitudine. Maurizio Sarri ha dato tanto al Napoli, ci ha regalato la stagione più bella degli ultimi 30 anni e ha portato la squadra dove era impensabile vederla a brevissimo termine. E se Ancelotti adesso ha in mano una potenziale miniera d’oro è anche e soprattutto per il lavoro del suo predecessore. Per questo, e per tantissimi altri motivi che vanno dall’etica al semplice comportarsi da adulti, ora che la famosa clausola è scaduta sarebbe un gesto doveroso lasciare quest’uomo libero di giocarsi le proprie carte alla pari con i suoi competitor, senza dover chiedere il permesso a nessuno. Libero di portare avanti la sua carriera, così come il Napoli in questo momento è libero di portare avanti il suo progetto con un altro allenatore.
Presidente, lo faccia per chi lo ha applaudito fino all’ultimo minuto: liberi Maurizio Sarri. Glielo deve. Glielo dobbiamo.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)