E si ricomincia. Simone Verdi al Napoli, atto ventordicesimo . Si torna a parlare del possibile arrivo in azzurro del fantasista del Bologna, si torna a parlare della trattativa che ha dato il La ad un mare di polemiche a gennaio. L’agente di Verdi ha riaperto con forza ad un possibile arrivo del calciatore al San Paolo, spiegando per sommi capi ciò che è accaduto a gennaio: “La nostra posizione è sempre stata molto chiara – ha detto qualche giorno fa Donato Orgnoni a Super Sport 21, su Canale 21 – Simone aveva voglia di chiudere la stagione a Bologna, da protagonista, ma non ha mai chiuso la porta al Napoli. Adesso la situazione è diversa, se ne può tranquillamente riparlare”. Insomma, come al solito, tanto rumore per nulla: arriva Verdi, benvenuto Verdi. La memoria a lungo termine dei tifosi napoletani fa brutti scherzi. E ci aggiungiamo per fortuna, nel caso in questione. Orgnoni infatti ha perfettamente ragione: la posizione di Verdi a gennaio era chiara e anche perfettamente condivisibile, per chi si fermava a ragionare un secondo senza ingiustificati sciovinismi partenocentrici. Il tempo è galantuomo, diceva un tizio che ha portato a Napoli Hamsik e Lavezzi. In questo caso sicuramente si può dire che lo è stato con Simone Verdi, che alla lunga “ha avuto ragione”. Adesso, che dite, possiamo riconoscerglielo?
Dicevamo che la memoria a lungo termine di alcuni tifosi del Napoli è un po’ fallace. Chi invece ce l’ha perfettamente funzionante non potrà non ricordare il putiferio social – immotivato – che si era scatenato contro di Simone Verdi nel momento in cui venne fuori il suo clamoroso rifiuto a De Laurentiis. Una sorta di “razzismo” per un calciatore che aveva osato rifiutare Napoli restando nella piccola Bologna, per chissà quale assurdo motivo. In realtà l’assurdo motivo lui l’ha spiegato a più riprese, l’ha spiegato l’agente, l’ha spiegato perfino Donadoni. Si è trattato semplicemente di una scelta lungimirante: meglio restare sei mesi in rossoblu, confermare quanto di buono fatto e appropriarsi definitivamente della Nazionale e di un ruolo da protagonista sulla scena del calcio italiano. I fatti gli hanno dato ragione: da gennaio in poi, dopo un infortunio di un mese, Verdi ha totalizzato 12 presenze, con 4 reti e 2 assist. Chi pensa che avrebbe fatto anche soltanto la metà a Napoli alzi la mano, che lo portiamo subito in un posto migliore. Ora, dopo altri 6 mesi di alto livello, Simone Verdi è pronto a sposare una big e a farlo da protagonista, al massimo da riserva di lusso, non certo da ragazzino-che-ha-fatto-mezza-stagione-buona-a-Bologna-ma-che-cosa-vuole-questo-qui. Che dite, può valere da lezione la prossima volta che si esprimono giudizi netti, tranchant e tremendamente superficiali? A naso: probabilmente no.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
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