All’Università di Napoli Federico II si è tenuto l’evento ‘Generazione VAR’, incontro che vede la partecipazione dell’arbitro Nicola Rizzoli, il presidente dell’AssoAllenatori Renzo Ulvieri ed il giornalista Mario Sconcerti. Con loro c’è anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il designatore della CAN di serie A, Nicola Rizzoli, ha esordito parlando dell’ottimo successo della prima stagione del VAR: “Abbiamo dovuto registrare gli errori in corso quest’anno, per provare a migliorare per quanto possibile la nostra prima applicazione del VAR. Il nostro primo obiettivo era tenere il gioco fluido e permettere al VAR di inserirsi nelle gare senza interromperle troppo.” Dopo aver mostrato alcuni esempi validi di applicazione del VAR, non si è fatta attendere la risposta di Aurelio De Laurentiis.
De Laurentiis: “Arbitro equidistante da tutto”
Il presidente del Napoli non ha puntato il dito sulla tecnologia ma su un aspetto molto più delicato che riguarda gli arbitri: “Non voglio accusare nessuno stamattina. La cosa che mi scoccia è che nessuno vuole assumersi le responsabilità nel calcio italiano. Per me un arbitro deve essere equidistante da tutto, non può avere un ruolo politico. Se appartiene alla Federazione c’è un errore, perché dovrà schierarsi da qualche parte e non ci sarà equilibrio. Nel calcio, per un problema anagrafico, si è sempre vissuto sul compromesso di ignorare le cose che accadevano. Bisognava rifondare il calcio nel 1996, non oggi, fare come in Inghilterra. La classe arbitrale dovrebbe essere assunta dalla Lega, rendere gli arbitri dipendenti delle società e nel caso ammonirli”. Tra i casi presi ad esempio anche il gol di Dries Mertens con l’Atalanta: essendoci dubbio di pochissimi centimetri viene confermata la decisione del campo e confermato il gol. Così come su Marek Hamsik successivamente. Inoltre è stato anche ascoltato l’audio tra VAR e arbitro in Benevento-Napoli sul rigore revocato per fuorigioco al Benevento nello svolgimento dell’azione