Una confusione di sentimenti, un misto di tristezza e felicità. In poche ore il popolo azzurro ha vissuto un turbinio di emozioni nel susseguirsi delle vicende di casa Napoli. L’ultima partita contro il Crotone, l’atto d’amore dell’intero stadio San Paolo nei confronti del suo Comandante, del capopopolo di una passione.
Tre qualificazioni consecutive in Champions League, traguardo mai raggiunto dal Napoli. Valorizzazione di buona parte della rosa, ma soprattutto un gioco che sarà difficile rivedere a Napoli e che ha portato attenzione, stima e affetto. Un addio doloroso mitigato però dall’arrivo a sorpresa di Carlo Ancelotti. La felicità, la gioia, l’occasione di vedere sulla panchina del Napoli uno degli allenatori più vincenti della storia.
E così la preoccupazione e il dispiacere si trasformano, ma il cuore è diviso a metà. Da una parte l’affetto per Sarri, dall’altra la voglia di scoprire il futuro, di capire Ancelotti dove potrà portare il Napoli. Un doloroso addio da una parte e un’entusiasmante accoglienza dall’altra. E ora si spera realmente che Sarri possa allenare in Premier, per lasciarsi senza rancore e augurare il meglio ad un amore vissuto per tre intensi anni.
Addio Sarri: Ancelotti come Benitez
La sorpresa Ancelotti lascia ancora sgomenti. Dalle critiche a chi aveva lanciato la notizia in anteprima allo stupore generale dopo l’annuncio ufficiale. Fino al giorno precedente il comunicato ufficiale, non sono mancati addetti ai lavori pronti a delineare come impossibile la trattativa, quando in realtà l’ex Bayern era ormai a un passo.
Accantonata per un istante l’amarezza per un’avventura con Sarri terminata troppo in fretta forse, ma soprattutto senza il giusto riconoscimento finale (l’atteso scudetto), Napoli torna a sognare come nell’estate dell’arrivo di Benitez.
L’ex Liverpool è rimasto in azzurro una sola stagione ma, al di là dei tanti fan lasciati alle spalle e delle sue conferenze stampa divenute emblema di sana e intelligente comunicazione, ha avuto il merito di portare al ‘San Paolo’ giocatori importanti. A lui in realtà si deve anche la scoperta di Koulibaly, ma è per il suo nome che giocatori come Callejon, Albiol, Reina e soprattutto Higuain scelsero il club di De Laurentiis.
La storia oggi potrebbe ripetersi, da Vidal a Benzema. Che siano soltanto voci di mercato o trattative realmente azzardate, è innegabile che l’aria che si respira in società sia oggi più internazionale.