Un ultimo inchino alla curva, una mano al cuore e un saluto composto al suo stadio. Napoli-Crotone è stata probabilmente l’ultima partita di Christian Maggio. Un addio dal sapore amaro, senza avere la possibilità di scendere in campo. Un errore di Maurizio Sarri, un omaggio mancato che stona incredibilmente con la sensibilità dell’allenatore toscano. Maggio aveva immaginato di partire titolare contro il Crotone, ha sperato di avere almeno un quarto d’ora per tornare a calcare l’erba del San Paolo e godersi una meritata standing ovation. Così non è stato, l’unica pecca di una giornata memorabile. Uno stadio stracolmo per celebrare un’annata indimenticabile e un amico, un figlio adottivo che va via. Mai una parola fuori posto per restar seduto spesso in panchina. Come nel suo stile.
Addio Maggio, l’ultimo saluto
Christian Maggio lascia Napoli dopo dieci stagioni. Dal 2008 al 2018 sempre silenziosamente a lavorare per se stesso e per la squadra. Educato, garbato e sempre disponibile. Un esempio, come recitava lo striscione che gli è stato dedicato. Un figlio adottivo di Napoli come ha scritto Paolo Cannavaro sui social. Il vice capitano Christian Maggio saluta la maglia azzurra dopo 308 partite, 23 gol, due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Freccia letale con Reja e Mazzarri, terzino esperto con Benitez, uomo squadra nel triennio di Sarri. Meritava di giocare, meritava di salutare il suo pubblico così come lo ha abituato da dieci anni. Macinando chilometri su chilometri lungo quella fascia destra