Salta il possibile incontro a Castelvolturno. De Laurentiis però ha già dettato le condizioni a Sarri
Nessun incontro, neanche uno scambio di battute. Ieri pomeriggio Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri non si sono incrociati a Castelvolturno. L’occasione era ghiotta ma non è stata colta da entrambi. C’è chi pensa volutamente, chi invece crede nelle casualità. Il presidente ha lasciato il centro sportivo mezz’ora prima dell’inizio dell’allenamento. Sarri aveva posticipato la seduta del suo Napoli di un’ora. Prima, in mattinata, c’era stata la conferenza stampa per presentare il ritiro di Dimaro. Dal 10 al 30 luglio, come piace a Sarri. Ovviamente l’attenzione è stata catalizzata dal presidente che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. Il patron azzurro è stato chiaro, i risultati sono arrivati anche spendendo meno: “Noi vincevamo anche prima con giocatori di minor livello, stipendi di un terzo forse anche un quarto siamo arrivati secondi con Mazzarri”. Un messaggio forte all’allenatore. Nessuna follia da fare, nessun top player da acquistare. La linea del mercato non cambia di una virgola, prendere o lasciare. Una crescita costante ma graduale, senza esagerare.
Futuro Sarri, De Laurentiis e la linea del suo Napoli
Da Mazzarri a Sarri passando per Benitez, De Laurentiis lo ha fatto notare ancora una volta chiarendo definitivamente le sue intenzioni. Vuole Sarri, è entusiasta del suo gioco e della sua dedizione al lavoro e spera nella sua permanenza ma a determinate condizioni. E ora si attende il faccia a faccia tra i due. Possibile che avvenga durante la cena di fine stagione, in programma la settimana prossima. Resta per ora la presa di posizione di De Laurentiis. Si possono creare campionissimi grazie all’aiuto dell’allenatore di turno. Creare e non acquistare, perché a prescindere dall’allenatore, la società è l’elemento portante di ogni attività: “Il regista senza il produttore non va da nessuna parte e ci sono tanti casi di flop. Maurizio Sarri ha fatto bene, mi auguro resti, così come lui ha scalato le categorie, questi 3 anni gli sono stati utili per fare lui stesso un salto di qualità sull’esperienza. Mi auguro si possa fare sempre meglio, ma questo non dipende da chi costa di più. Non si risolvono così i problemi”.