Continuano le polemiche post Inter-Juventus. Il web è inferocito con Orsato, mancando all’appello un chiaro giallo per Pjanic, che sarebbe stato il secondo, il che avrebbe riportato le due squadre in parità numerica. A ciò si aggiungono i tanti fischi mancati, come nel caso di Cuadrado su Perisic. Ostruzione e mancata ammonizione (mancato fischio in assoluto), così come per Alex Sandro su Candreva, che si disinteressa del pallone e va dritto sull’uomo. Una gara difficile da dirigere, con il fischietto che non fa nulla per aiutarsi, e potrebbe far di peggio se il Var non fosse intervenuto in suo soccorso in alcuni episodi.
I tifosi del Napoli (e non solo) parlano di campionato falsato. Gli azzurri non hanno battuto la Fiorentina, ma la vittoria dell’Inter avrebbe potuto garantire ancora il -1 in classifica. Nessuno può sapere coem si sarebbe conclusa la gara di ‘San Siro’ con l’espulsione di Pjanic, e dunque Inter Juve parimenti stremate nel finale di match. Nessuno potrà mai esprimersi in merito con certezza ovviamente, ma intanto l’ironia di Allegri con Tagliavento e i tanti post di tifosi bianconeri in giro per il web, sottolinando “quanto sia più bello vincere con i favori”, non fanno che aumentare l’acredine generale.
Che degli adulti decidano di offendersi vicendevolmente sul web e di persona, dimenticando che il calcio resta un gioco (per quanto vada a coinvolgere i sentimenti di una tifoseria), passi pure. Quando però gli stessi adulti decidono di scagliarsi contro un ragazzino nato nel 2003, la cosa diventa inconcepibile.
Qual è il caso? Nicolò Pirlo (sì, proprio il figlio di Andrea) ha pubblicato una storia su Instagram. Un messaggio da tifoso il suo, di quelli che sulle bacheche azzurre è possibile leggere, all’inverso, quasi ogni settimana: “Abbiamo un sogno nel cuore… Napoli m***a”. Un ragazzino di 15 anni pubblica questo status e, al di là del cognome che porta, è folle si ritrovi il profilo ricolmo di offese da parte di chi, in molti casi, ha il doppio dei suoi anni.
Si può commentare al bar il fatto che il padre non abbia chiesto di rimuovere il post (si tratta di tifo, perché avrebbe dovuto in fondo?). Si può discutere sull’eleganza della frase (presente all’inverso sulle bacheche del 90% dei tifosi del Napoli), ma perché portare tali discussioni, ricche di offese, sul profilo social di un ragazzino? Si è ormai perso il contatto tra mondo web e reale, ritenendo di poter scagliare qualsiasi frase tra le pareti virtuali del primo, senza che queste abbiano effetto sul secondo: “Muori tu e tuo padre m***a”.
di Luca Incoronato (@_n3ssuno_)
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