Il quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’ in edicola oggi riferisce che la richiesta del Napoli di giocare in contemporanea con la Juventus sarà accettata. La notizia riguardo alla volontà di Aurelio De Laurentiis di non voler far stabilire alcun vantaggio a nessuna delle due pretendenti allo scudetto per il fatto di scendere in campo prima o dopo nelle ultime giornate di campionato era trapelata ieri. E la Lega Serie A ha ben compreso la necessità di limitare al massimo i possibili fattori di alterazione e di disturbo in vista del rush finale del torneo. Secondo il giornale milanese, per le ultime due giornate saranno concepiti dei blocchi di partite che coinvolgeranno squadre con gli stessi obiettivi. Quindi, per fare un esempio, ad un certo orario giocheranno tutte le compagini impelagate in zona retrocessione. Poi sarà la volta dei club che si contendono un piazzamento in Europa.
Napoli e Juve, scelta giusta giocare alla stessa ora
Ed infine ecco Napoli e Juventus, per le quali le possibilità di ottenere il tricolore sembrano oggi pressoché le stesse. Nonostante il punto di vantaggio dei bianconeri in classifica e la differenza reti di +8 sugli azzurri. Cosa che, in caso di arrivo a pari punti in classifica, avvantaggerebbe proprio gli uomini di Massimiliano Allegri. Il regolamento prevedeva la contemporaneità soltanto per la 38/a ed ultima giornata. Ma se davvero la Lega estenderà tale cosa anche al 37° turno si tratterebbe di una scelta saggia. Una decisione capace di non scaturire eccessiva pressione su una squadra piuttosto che sull’altra.
Il Napoli voleva contemporaneità nelle ultime 4
La Gazzetta riferisce anche che il Napoli avrebbe provato a chiedere la contemporaneità delle ultime 4 giornate. Cosa che però sembra essere di difficile attuazione, a causa dell’opposizione delle tv detentrici dei diritti per la trasmissione delle partite della Serie A. Avere sia il Napoli che la Juventus in campo alla stessa ora ridurrebbe il bacino d’utenza. Con conseguenti ripercussioni negative sugli introiti pubblicitari. Ma quello che conta è il lato sportivo, con uno scudetto in ballo e mai così in bilico da diversi anni a questa parte. I soldi possono e devono essere messi in secondo piano.