Tre anni di lavoro, l’attenzione ai particolari e la capacità di migliorare giorno dopo giorno. Spesso le vittorie più belle ed inaspettate arrivano così, grazie alla dedizione. Un tratto distintivo del Napoli di Maurizio Sarri. Una caratteristica trasmessa dall’allenatore toscano necessaria per ambire a superare la corazzata Juventus. Per farlo c’è bisogno di alzare sempre più l’asticella, impossibile abbassare la guardia. Solo così si riesce ad espugnare Torino e ad arrivare ad un solo punto dai bianconeri. C’è un sogno in ballo, c’è un patto nato ad agosto ma c’è anche un lavoro iniziato tre anni fa. E proprio in questo rush finale i risultati si apprezzano ancora di più. Sono ben cinque sugli ultimi nove i gol azzurri arrivati dagli sviluppi di un corner. Koulibaly decisivo contro la Juventus, Albiol contro Genoa e Udinese, Tonelli sempre contro i friulani e Diawara in extremis contro il Chievo. Un’arma in più costruita con il tempo e con l’abnegazione dello staff e dei giocatori.
Da Empoli a Napoli, Sarri si conferma mago delle palle inattive
Già ai tempi di Empoli, Maurizio Sarri era riuscito ad attirare l’attenzione. Circa il 50% delle reti segnati dai toscani arrivarono infatti su soluzioni da palla inattiva: corner, calci di punizione e addirittura rimesse laterali. Un successo tale da apostrofare l’allenatore toscano come “Mister 33”, infatti la leggenda narra di almeno 33 soluzioni offensive differenti su calci piazzati. In realtà pare che Sarri nel tempo abbia perfezionato circa venti tipologie di schema per ogni soluzione di calcio di punizione dalla trequarti, per ogni corner ed ogni rimessa laterale. Un lavoro costante costruito nell’arco di un’intera carriera dalla serie D alla serie A. Solo così si spiega l’aumento esponenziale dalla stagione 2015/2016 ad oggi. Al primo anno di Sarri furono solo 4 i gol segnati sugli sviluppi di un corner. Lo scorso anno diventarono nove. In questa stagione sono già tredici. Tredici gol decisivi, fondamentali per costruire il sogno scudetto.