Ai margini della manifestazione Race for the Cure, è tornato a parlare Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, soprattutto del futuro per la panchina napoletana. “Sarri ha un contratto fino al 2020, potrebbe anche rescindere ma il rinnovo gli è stato già proposto. Noi ci siamo incontrati a gennaio in Toscana. Lui sa perfettamente come io la penso e ha tutta la mia stima, quindi quando vorrà firmare, anche con eventuali modifiche da lui richieste per le quali siamo sempre democraticamente e razionalmente disponibile al negoziato e alla discussione, noi siamo qua e siamo disponibili”, ha detto il numero uno azzurro. Sotto i riflettori, inevitabilmente, ci finisce sempre il destino di Sarri. L’allenatore toscano è seguito da diversi club in giro per l’Europa e potrebbe lasciare Napoli pagando una penale da 8 milioni di euro.
De Laurentiis, tra Sarri e la Champions
Prima del futuro di Sarri, però, ci sarà da pensare al finale di campionato infuocato e alla corsa per la vetta della classifica contro la Juventus. “Mi sembra stolto chi vorrebbe trovare delle soluzioni che possono modificare la psicologia di uno che è concentrato nel preparare una partita contro il Milan e poi una con l’Udinese”, ha aggiunto De Laurentiis ricalcando il pensiero dello stesso Sarri. “Io credo che il problema allenatore sia importantissimo, ma in questo momento di secondaria importanza rispetto alle partite che dovranno essere affrontate. Comunque io sono qui disponibile 24 ore su 24 con il mio staff per discutere di ogni dettaglio. Se c’è un piano B? Per noi ci sono solo piani ‘A’ non ‘B’. Ogni allenatore ha bisogno di tempo per migliorare, ognuno, anche un allenatore straniero, ha delle problematiche che si porta dalle precedenti esperienze professionali e che vanno comprese”. Poi qualche parola sulla Champions. “Tiferò per la Roma perché tifo sempre Italia. Juventus? Anche il Napoli è stato danneggiato in Europa”.