Il controverso contatto Benatia Vazquez di Real Madrid-Juventus di ieri è figlio dell’irruenza del bianconero, mai punito in Serie A.
Real Madrid-Juventus di ieri è terminata con un epilogo che non siamo abituati a vedere nel campionato italiano. I bianconeri, pur avendo messo in campo tantissima grinta e determinazione tale da portar loro a colmare il risultato di 3-0 subito nella gara di andata, sono capitolati negli ultimissimi secondi a causa di un calcio di rigore. L’intervento scomposto di Benatia su Lucas Vazquez è stato giudicato passabile di rigore dall’arbitro Oliver. Il quale ha dimostrato grande coraggio nel mettere in pratica tale decisione e nell’estrarre un cartellino rosso a Buffon per le proteste del portiere della Juventus. Che evidentemente deve aver esagerato oltremodo nella sua reazione verbale.
Ma quello di Benatia, a dispetto di quanto affermato da alcuni moviolisti, normalmente dovrebbe essere considerato un fallo di gioco sul quale intervenire senza alcuna protesta. Ci sono tutti i presupposti per il cosiddetto ‘danno arrecato’, con un atteggiamento negligente da parte del giocatore. E toccare il pallone non indica automaticamente innocenza quando si è così irruenti. L’ex arbitro Tiziano Pieri a Rai Sport giudica “netto il rigore per il Real. Benatia si appoggia alla schiena dell’avversario e lo colpisce con la gamba al fianco sinistro”. Il fatto che il pallone venga sfiorato non è una attenuante e c’è un particolare. “Il pallone viene deviato verso Buffon e non in direzione del centrocampo. Questo dimostra che l’intervento dello juventino non è stato netto sull palla. Il regolamento ritiene l’entrata di Benatia ‘imprudente’ e l’arbitro non deve avere dubbi”.
Benatia in questa stagione è recidivo, ed al suo terzo intervento fuori dalle righe nella propria area di rigore ai danni di un avversario è stato finalmente sanzionato. Del resto il metro di giudizio arbitrale in Europa è notoriamente diverso. Gli altri due precedenti riguardano il campionato italiano, ed in particolare due partite giocate nel 2018. Il primo si era avuto in occasione di Cagliari-Juventus, partita che i bianconeri si aggiudicarono per 1-0. L’azione in ripartenza sulla quale era sorto il vantaggio fu viziata però da un netto fallo del marocchino su Pavoletti. Intervento che l’arbitro Calvarese lasciò correre. Tra l’altro nella stessa partita non venne concesso un evidente rigore ai sardi per tocco di mani nella propria area di Bernardeschi. Proprio domenica scorsa il disegnatore arbitrale, Nicola Rizzoli, ha affermato che “quello è stato uno degli errori della Var che ci porteremo dietro”.
L’altro controverso contatto di Benatia c’è stato invece in Lazio-Juventus 0-1 dello scorso 3 marzo. Il centrale bianconero aveva steso senza mezzi termini Lucas Leiva, sempre all’interno dei propri 16 metri finali. Lo juventino alza la gamba allo stesso modo di come fatto ieri in Real Madrid-Juventus. Non trova un pallone ma il fiancodell’avversario. Luca Banti di Livorno, molto vicino all’azione, aveva scelto di far proseguire il gioco, fra tantissimi dubbi. In nessuna di queste circostanze era stato fatto ricorso alla Var. E queste scelte di Calvarese e Banti hanno interessato fino ad oggi anche il Napoli. Non è detto che i due eventuali rigori a sfavore della Juventus sarebbero stati per forza di cose realizzati. Ma queste scelte indubbiamente hanno fatto piacere agli uomini di Allegri.
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