NAPOLI-CHIEVO MILIK SARRI / “Le sue prestazioni mostrano quanto sia stata pesante la sua assenza in questa stagione. Può giocare titolare in ogni nostro modulo. L’unico limite è rappresentato dai 12-13 mesi persi d’allenamento. L’unico problema quindi è il minutaggio, ma per ora regge alla grande gli spezzoni di partita.” Così ha parlato Maurizio Sarri nel post-partita di Napoli-Chievo in merito alle prestazioni di Arek Milik. Il polacco è tornato ormai da un paio di settimane a pieno regime, nelle ultime due giornate di campionato è risultato addirittura determinante con i suoi ingressi in campo. Sia a Reggio Emilia con il Sassuolo che ieri al San Paolo contro il Chievo, l’ex Ajax ha cambiato l’andamento della partita regalando nuova verve offensiva ad un attacco poco propositivo e ben controllato dalle retroguardie avversarie. Milik ha infatti permesso a Sarri di reintrodurre anche il 4-2-3-1 con una punta di peso anzichè la soluzione light affidata a Dries Mertens. Kg, centimetri e qualità del polacco hanno aiutato il Napoli nelle rimonte contro Sassuolo e Chievo: prima la splendida traversa in rovesciata colpita la settimana scorsa, e poi il colpo di testa vincente che ha innescato la remuntada ai danni dei clivensi ieri pomeriggio.
Napoli, Milik una nuova soluzione: le due facce della medaglia
Con il goal di ieri al Chievo Milik ha raggiunto quota 7 in Serie A giocando 718 minuti con la media di una rete ogni 102 minuti. Numeri impressionanti per chi come Arek è stato fin troppo spesso costretto a guardare i compagni da casa o dalla panchina. Ora è finalmente tornato al 100% e potrebbe rivelarsi al contempo sia un’arma che un problema in più per Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli è stato infatti spesso criticato per lo scarso impiego della panchina e il caso Milik ne è un esempio. Il polacco infatti si è fatto trovare prontissimo e le sue prestazioni hanno anche contribuito ad ingigantire le critiche nei confronti di Sarri e del suo modo di utilizzare la rosa a sua disposizione. La vittoria contro il Chievo è quindi frutto di una brillante intuizione dell’ex empolese o al contrario può essere interpretata proprio come una sua piccola ‘sconfitta’. Il goal di un altro ‘panchinaro’ come Diawara di certo fa pensare che Sarri in questo finale di stagione debba metter maggiormente mano alla sua panchina, per dar fondo ad ogni risorsa della propria rosa. Da ora in poi 7 finali con un’arma in più: la panchina.