Amadou Diawara ©Getty ImagesDIAWARA NAPOLI CHIEVO/ Se fosse un film, sarebbe sicuramente ‘The Mask – Da zero a mito‘, una delle pellicole più esilaranti del cinema mondiale. ‘Da zero a mito’, inoltre, sembrerebbe essere la massima più adatta a descrivere la stagione vissuta da Amadou Diawara fino ad ora. Una stagione fatta di tante prestazioni anonime e pochissimi squilli.
Lo scorso anno il guineano aveva deliziato gli amanti del calcio mettendo in mostra un mix esplosivo di personalità e doti tecniche che gli hanno permesso di giocarsi il posto alla pari con Jorginho. Quest’anno gli sono state riservate solo alcune occasioni europee e pochi scampoli di partita in campionato. Il primo gol azzurro era già arrivato a Manchester contro il City di Guardiola, ma nel prosieguo della stagione per lui è arrivata soltanto tanta panchina e, nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, non è stato in grado di guadagnarsi la piena fiducia di allenatore e tifosi del Napoli. Ieri contro il Chievo finalmente la svolta: il match point decisivo sia per lui che per le sorti del campionato è stato sfruttato a dovere con un gol incantevole all’ultimo giro d’orologio.
In Napoli-Chievo è dunque arrivata, per Diawara, la prima rete in assoluto in Serie A. Il ventenne, alla sua terza stagione nella massima competizione italiana, ha ribaltato le sorti non solo della partita, ma di un intero campionato. Con la sua prodezza, infatti, il Napoli tiene ancora in vita il testa a testa con la Juventus per lo scudetto. Scivolare a meno sei dai bianconeri in questa fase della stagione sarebbe stato un clamoroso passo falso per gli azzurri, che avrebbero in questo modo consegnato in maniera quasi definitiva il titolo ai rivali di sempre. Il numero 42 partenopeo ha però smorzato ogni entusiasmo in casa avversaria buttando dentro una palla che potrebbe valere un miracolo sportivo.
Il cammino sarà ancora lungo e tortuoso per gli uomini di Sarri, ma il nuovo fervore di cui è invasa la piazza partenopea non ha precedenti nella storia del club, e questo potrebbe mettere la strada in discesa.
Al minuto 93′ il calciatore più giovane in campo ha avuto sangue freddo e mente lucida. Amadou l’ha spedita dentro con un tiro a giro imparabile anche per l’insuperabile Sorrentino. La dedica alla madre (“scomparsa prima che venissi in Italia”) fa capire quanto lavoro è stato fatto prima di poter arrivare a compiere un gesto tecnico come il suo allo scadere del match. Per Diawara il calvario è stato lungo e tortuoso: arrivato in Italia da immigrato e inseritosi fin da subito nel calcio che conta grazie alle sue incredibili doti.
Con il Napoli una nuova avventura e la possibilità di raggiungere il suo idolo calcistico Yaya Touré. Per il classe ’97 ci sarà ancora molto lavoro da fare prima di poter coronare il proprio sogno, ma le basi per arrivare lontano ci sono tutte.
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