MINUTAGGIO RISERVE NAPOLI/ Nel Napoli giocano sempre gli stessi. Questa sentenza è la più gettonata fra i detrattori di Maurizio Sarri, che con la sua squadra sta giocando un campionato strepitoso, decisamente al di sopra della media, ma nonostante ciò non riesce ancora a mettere d’accordo tutti. Qualche critico forse un po’ troppo critico, qualche tifoso che… vabbè, si sa come sono i tifosi. La “colpa” – si fa per dire – è anche della Juve, che continua a macinare risultati e punti e non perdona i passi falsi delle avversarie. Il Napoli vince, convince e stupisce, in giro per l’Italia e l’Europa, ma resta secondo in classifica, è uscito dalle coppe e a fine stagione rischia di finire a mani vuote.
Oggetto principale della critica a Sarri è sicuramente lo scarso minutaggio delle riserve, la scarsa propensione a cambiare i suoi fedelissimi. Undici titolarissimi, una formazione che ormai abbiamo mandato a memoria, con la variante Zielinski a fare da vice-qualsiasi-cosa. Basta guardare il minutaggio delle principali riserve nel corso dell’anno e quello nel girone di ritorno. Il più impiegato, dopo il giovane polacco, è Christian Maggio, che conta 541 minuti su 2700. Nel girone di ritorno Maggio di minuti ne ha giocati solo 18 e fra le riserve i più coinvolti sono Chiriches e Tonelli, con 90 minuti a testa. 51 per Diawara, 48 per Rog. Nel Napoli che arranca anche sul piano fisico uno dei problemi principali è senz’altro la panchina.
Quindi la differenza sostanziale tra e Juve sta tutto nell’utilizzo della panchina. Da una parte c’è Maurizio Sarri, sempre propenso ad utilizzare i suoi migliori giocatori; mentre dall’altra troviamo Massimiliano Allegri che riesce con maestria a far ruotare i bianconeri in base alle esigenze. I vari Tonelli, Maggio, Rog e Diawara, solo per citarne alcuni, hanno totalizzato pochissimi minuti in campionato, mentre i loro “colleghi” juventini hanno giocato decisamente di più. Merito di una rosa più ampia, senza alcun dubbio: non è da tutti potersi tenere in panchina 80 milioni come quelli spesi per comprare Bernardeschi e Douglas Costa, non è da tutti avere oltre 20 calciatori tutti potenziali titolari in qualsiasi altra squadra d’Italia.
La differenza è qui, ma anche in un minutaggio delle riserve del Napoli che è troppo basso per qualsiasi confronto possibile, anche con altre squadre del campionato. Dare più fiducia ai rincalzi quest’anno e magari, per l’anno prossimo, acquistare rincalzi che “piacciano” di più all’allenatore. Questo il primo passo da fare per il definitivo salto di qualità.
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