Dopo mesi di silenzio torna a farsi sentire Nikola Maksimovic, difensore di proprietà del Napoli ed attualmente in prestito allo Spartak Mosca. L’ex Torino ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale della società russa dove ha parlato anche del Napoli e del suo periodo con la maglia del Torino. In particolare Maksimovic si è soffermato sul corteggiamento della società azzurra nel corso dei suoi anni in granata: “I primi anni a Torino sono stati molto buono, già dopo la prima stagione avevo offerte. Alla seconda stagione era arrivata offerta da 18 milioni del Napoli, lo comunicammo al club che ci chiese di rimanere un’altra stagione, promettendoci che ci avrebbero ceduti l’anno successivo. Cairo disse ‘Se ci offrono più di 20 milioni andrai via. Il Napoli ne offri 18 più bonus, ma il Torino non volle trattare’.
Una situazione che ha minato il rapporto con il Torino, infatti lo stesso Maksimovic racconta un episodio che ha segnato di fatto la rottura: “Non mi sono allenato per cinque mesi, dopo l’infortunio il Torino mi disse che dovevo rimanere ancora perché avevo bisogno di giocare. C’era la sfida al Napoli, ero in ripresa e chiesi di giocare per farmi vedere dal vivo. Il Napoli mi voleva, ma il Torino disse ancora di no e mi tenne in panchina”.
Lo stesso Maksimovic racconta anche la lunga trattativa tra Napoli e Torino e la sua scelta di abbandonare i granata per forzare la cessione: “Dissi a Sinisa Mihajlovic che potevo rimanere, ma alle condizioni che mi aveva offerto il Napoli. Il club azzurro era arrivato ad offrire 23 milioni, parlavo con Cairo che diceva sempre che doveva pensarci. Il campionato stava per iniziare, decisi così di andare in Serbia quando il presidente iniziò a non rispondere alle mie telefonate. Quando il Napoli tornò forte su di me, successe ancora una cosa. Dovevo andare a fare le visite mediche, ero a Francoforte per un aereo, ma fu dichiarato un allarme terrorismo e passammo la notte lì”.
Il trasferimento in maglia azzurra non è stato dei più felici. Maksimovic lo sa e spiega perché non è riuscito a trovare spazio nonostante la stima di Maurizio Sarri: “In certi momenti non bisogna abbattersi, bisogna affrontare le cose lavorando anche se qualcosa va storto. All’inizio per un infortunio non ho trovato spazio nel Napoli, anche perché c’erano altri titolari. Sarri non ha nulla contro di me, è un professore di calcio. Lui semplicemente sceglie di giocare con la stessa squadra se non ci sono squalifiche o infortuni. Questo è il motivo per cui ho scelto lo Spartak, perché è in Russia dove si giocherà anche la Coppa del Mondo”
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