L’ex Napoli, Massimo Russo, 37 anni, è tra le due persone fermate nel pomeriggio del 26 marzo scorso dopo una riuscita aggressione ai danni di due fratelli, Carmine e Gennaro Saltalamacchia. Con lui è finito in manette lo zio Giovanni Russo, di 52 anni. Il 37enne giocò con il Napoli dal 2001 al 2003 ed incappò anche in un gravissimo infortunio a causa di un intervento scomposto di un avversario. Per molti quell’incidente ne frenò parzialmente la carriera, trascorsa poi prevalentemente in Serie C e D. Per quanto riguarda il fatto di cronaca che lo vede implicato, tutto sarebbe sorto da un litigio scoppiato per motivi passionali. Litigio al quale ha fatto seguito l’aggressione da parte dell’ex terzino sinistro del Napoli e del suo parente. Le vittime sono state colpite al torace ed all’avvenimento hanno assistito anche diverse persone.
Ex Napoli, Massimo Russo ha un altro precedente
Gli aggrediti sono a loro volta nipoti di un pregiudicato, Eduardo Saltalamacchia, e sono stati condotti rispettivamente al ‘Loreto Mare’ ed all’ospedale ‘San Giovanni Bosco’ per essere operati d’urgenza. Ora sarebbero fuori pericolo, ma restano ricoverati in prognosi riservata. Ad incastrare gli aggressori sono stati, oltre ad alcune testimonianze, anche le riprese delle telecamere di sicurezza installate in strada, delle quali si è avvalso l’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli. Ora resteranno in carcere con un provvedimento di custodia cautelare con l’accusa di tentato omicidio. Russo nel 2015 ebbe anche una esperienza con il Procida, ed a quell’anno risale una aggressione ad un controllore per non aver obliterato il biglietto a bordo di un bus.