NAPOLI DE LAURENTIIS SARRI / Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato ai microfoni di RMC Sport a margine dell’assemblea dell’Eca a Roma. Tema principale dell’intervista il rinnovo di Sarri: “L’incontro con Sarri? Questi sono fatti nostri, privati, in cui i media non devono entrare. Noi convergiamo su tutto, ma spesso questo non significa trovare i giusti modi. O si è giovani o non si è giovani. Se lo si è si rischia su tutto. C’è da capire quanto i nostri compagni di viaggio amino rischiare. Sarri è uno che ha rischiato in tutta la sua vita, con onestà intellettuale e professionale è riuscito a diventare ciò che è oggi. Molti giocano fino a 36-37 anni e poi diventano allenatori. Lui non ha potuto giocare ma ha studiato tanto, alla fine è diventato quasi geniale in quello che fa. Si è avvicinato alla A da poco e il Napoli lo ha stimolato a mettersi in gioco ancora di più. Mi auguro che tutto ciò lo si possa fare ancora insieme.”
Napoli, De Laurentiis e il rinnovo di Sarri
De Laurentiis ha proseguito nel dettaglio sulla questione Sarri: “Con Sarri c’è un contratto ancora lungo e una clausola rescissoria. Se qualcuno volesse affrontare questo problema della clausola sarebbe legalmente ineccepibile e noi dovremmo farci da parte. In 14 anni ho dimostrato di far fare grandi passi ad un club che praticamente non esisteva più. Tutti devono aver fiducia in questo Napoli e in me, perché sono io che creo le condizioni giuste per andare avanti in un contesto che non ho creato io e che secondo me è pieno di problemi. Fifa, Uefa, Eca, chi più ne ha più ne metta. Noi nuotiamo in un oceano pieno di squali e fino ad oggi non siamo stati divorati.”
Napoli, le idee di De Laurentiis
Infine De Laurentiis chiude sul rinnovamento del calcio: “Ancora siamo nella politica dei piccoli passi. Come Eca, contrapponendoci alla forza della FIfa e della Uefa, cerchiamo di difendere gli interessi di 400 club europei. Credo che in questi 10 anni siano stati fatti passi in avanti, nei prossimi 10 ne faremo tanti altri. Se vogliamo mantenere i nostri giovani legati a questo sport straordinario dobbiamo cambiare tutte le regole, altrimenti si annoieranno e finiranno sui videogames… Infantino voleva proporre una ulteriore competizione per i top club e abbiamo detto di no. Non si può sempre aggiungere senza sottrarre. Io da sempre voglio fare un campionato europeo, ma questo non significa estrarre dall’urna a caso affidandosi alla fortuna. Dobbiamo fare in modo che in parallelo ai campionati nazionali ci sia un campionato europeo che si gioca tutte le settimane, andata e ritorno, fra le 20 squadre più meritevoli, ovvero le prime 3-4 dei vari tornei. Ci dobbiamo sedere e stabilire quali sono i nuovi percorsi per accedere a questo eventuale campionato. Pensate a come sarebbe bello avere il martedì-mercoledì-giovedì un campionato europeo e il fine settimana il campionato nazionale”.