Napoli-Roma è sicuramente la partita di Mario Rui, l’ex di turno in campo in questa serata che lo vede protagonista, nel bene e nel male. Il difensore portoghese è ormai diventato un pilastro della difesa azzurra, tanto da essere praticamente insostituibile. Da inizio 2018 ad oggi, infatti, Sarri in campionato non ha mai sostituito Mario Rui, schierandolo per 90′ in ogni partita del Napoli da gennaio ad oggi. Non poteva mancare la sua presenza in Napoli-Roma, contro la sua ex squadra. Arrivato nell’estate 2016 nella Capitale, Mario Rui si è infortunato gravemente nel corso del ritiro estivo ed è tornato in campo solo nelle battute conclusive della stagione, perdendo il posto a beneficio di Emerson Palmieri. Poi il trasferimento a Napoli per la cifra di 11 milioni di euro, espressamente richiesto da mister Sarri per essere l’alternativa di Ghoulam. Tre mesi con all’attivo solo 6 minuti, subentrando all’algerino nei minuti di recupero di Napoli-Cagliari, poi l’infortunio del compagno di squadra e un ingresso sempre più importante in squadra.
Napoli-Roma, la partita di Mario Rui: l’assist, l’autogol e Florenzi
Napoli-Roma era quindi una partita di una certa importanza per Mario Rui, che aveva tutta l’intenzione di dimostrare ai suoi ex tifosi cosa si erano persi. E l’inizio è in linea con le ultime prestazioni. Una discesa brillante sulla sinistra, lo scambio con Zielinski e l’assist a Insigne per il momentaneo 1-0. Poi però dopo pochi minuti la sua fortuna cambia direzione: Under conclude, Mario Rui devia e Napoli-Roma 1-1. Protagonista in negativo anche sull’1-2 romanista: marcatura molto larga su Florenzi che è libero di crossare per Dzeko che inzucca in rete. Dopo un inizio promettente, un prosieguo da dimenticare. Nel secondo tempo le cose vanno di male in peggio. L’ex empolese diventa suo malgrado protagonista anche nelle azioni del terzo e quarto goal della Roma. Sull’1-3 viene dribblato con eccessiva facilità da Dzeko, mentre sul poker di Perotti sbaglia completamente scelta di intervento servendo di fatto all’argentino un assist di tacco. Intervento goffo che chiude nel peggiore dei modi una prestazioni iniziata con il piede giusto.